3 Aprile 1202
Resa di Semifonte. L'accordo della resa fu concluso presso Vico d'Elsa con la mediazione di Alberto di Montautolo, Podestà di S.Gimignano. Così cadde al suolo l'infelice Semifonte. Duole sapere che i Poggibonsesi furono in questo caso a fianco dei Fiorentini. L'insegna del nostro libero Comune sventolò sulle ceneri della potente Semifonte, ma presto i nostri dovettero intendere come la superba Firenze stesse preparando una simile sorte alla loro città.
4 Giugno 1203
(Vedi 14 Maggio 1204) Firma della Pace fra Siena e Firenze alla presenza di Pietro, Vescovo di Firenze, Ildebrandino, Vescovo di Voi terra, Renieri, Vescovi di Fiesole, Caccia, Arcidiacono Fiorentino, Consilio Abate di Spugna, Miscianello, Proposto di Marturi, il prete Bonifacio, Renieri e Federigo canonici della Pieve di Marturi, il, Conte guido Guerra ed i suoi figli Guido e Trignino, gli Squarcialupi, Guido Guicciardini ed altri importanti personaggi.
14 Maggio 1204
Nelle continue guerre fra Firenze e Siena si intromise la Lega Toscana per imporre la pace e definire i confini. Fu incaricato di fare da arbitro il Podestà di Poggiobonizzo, Ogerio, assistito da consoli e notabili dello stesso Comune, cioè Parigi, Lotarigo, Bonaccorso e Arnolfo. Questo dimostra in quale stima e considerazione era tenuto dalle Repubbliche Toscane il Comune di Poggiobonizzo. Il 14 Maggio 1204 la sentenza fu confermata da Papa Innocenza III.
2 Aprile 1209
Dopo la pace fra Siena e Firenze del 1208, seguì una controversia ecclesiastica tra il Vescovo di Siena e quello Fiorentino, così Papa Innocenzo III risolse la cosa a favore del Vescovo Fiorentino ed il 22 Giugno dello stesso anno convalidò la sentenza.
10 agosto 1209
Messer Guidotto da Colle viene incaricato di fare da giudice in una vertenza di confini tra Poggiobonizzo e S.Gimignano. Vi erano di mezzo anche le vertenze di zone ecclesiastiche (per esempio per S.Gimignano fino alla Cappella dell'Elsa e per Poggibonsi le terre di proprietà della Badia); e non fu facile. Ma in detta data furono stabiliti nuovi confini. Senonché, dopo la distruzione di Poggiobonizio, i vicini comuni cercarono di rivalersi, smembrare ed accaparrarsi altre terre. Nel 1324 un certo Muzio di Poggibonsi assalì i sangimignanesi dal lato di Casaglia. Intervennero enche i Comuni e vi furono uccisioni e devastazioni. Tant'é che il Podestà di S.Gimignano condannò 26 Distrettuali alla forca ed una certa Gemma, moglie di Torellino, al fuoco. Si ebbero altre esplosioni di odio e fatti dolorosi, finché Firenze nel 1335 inviò lo storico Giovanni Villani, Benincasa Falchi, Duccio Alberti e Messer Pace da Certaldo come arbitri della vertenza. Sentenziarono
una amnistia generale, mettendo i confini fra Casatila e Casaglioia, come sono ai giorni nostri.
8 Novembre 1210
L'Imperatore OTTONE IV prende sotto la sua protezione l'Ospedale di S. Michele in Borgo Marturi e conferma tutte le donazioni che i monaci avevano fatto nei diversi tempi. E' sicuramente il primo Ospedale costruito nella zona e deve essere stato di una certa importanza. Occorre rilevare, come cita il Mantelli a pag.36, che stante il fatto che sia la Magione che l'Ospedale fossero di proprietà della Badia, può darsi che i monaci avessero affidato ai cavalieri del Tempio la difesa dell'uno e dell'altro. La Bolla del 1228 di Papa Gregario IX conferma i possessi, compreso l'ospedale e la Chiesa vicina al ponte di Bonizio.
24 Maggio 1213
Donna Brunisenda, moglie di Tacreduccio, promette di dare annualmente, nel giorno di S.Michele di Settembre al Monastero di Marturi, sei denari a titolo di pensione per una piazza(area) concessale in Poggio Bonizio.
21 Novembre 1214
La relazione tra l'Imperatore Ottone IV e la nostra cittadina furono improntate alla più sincera amicizia e più di una volta l'Imperatore si intrattenne in Poggiobonizio.
8 Febbraio 1218
In tale data il pontefice ONORIO III dichiara con breve al Proposto di Marturi di prendere sotto la sua protezione le famiglie ed i beni dei Crociati Poggibonsesi che avevano aderito alla quinta Crociata, bandita dal Papa Innocenzo III, ed incarica lo stesso Proposto di vigilare che nessuno stia per recar molestia a coloro che sono dichiarati sotto il patrocinio Papale.
7 Maggio 1220
Il Podestà di Poggiobonizzo, con il suo esercito, attaccò le truppe Fiorentine che stavano assediando il castello di Monternano, d'accordo con gli Squarcialupi, che avrebbero dovuto effettuare una sortita. Non avvenne come preventivato, tanto che l'esercito di Poggiobonizzo subì una grave perdita dopo un giorno di combattimento e dovette registrare la morte del Podestà e di molti combattenti.
25 Novembre 1220
Atto di Federigo II, con il quale, attesa la fedeltà degli uomini di Poggio Bonizio, prende sotto la sua protezione il castello e dichiara nulla la cessione dell'ottava parte fatta a Siena nel 1156 da Guido Guerra, cessione che nel 1208 poi Siena aveva dovuto girare a Firenze.
28 Dicembre 1220
Corrado di Spira, Vescovo rappresentante dell'Imperatore Federigo II, in Toscana dimorò a lungo in Poggiobonizzo, come si rileva da un privilegio concesso a nome dell'Imperatore al Monastero di Badia. Con questa presenza Poggiobonizzo prese maggiore considerazione fra le repubbliche Toscane, compresa Firenze, in quanto Ambasciatori di queste accorrevano nella nostra città per trattare con il Vescovo dei loro interessi politici.
10 Luglio 1221
Fu firmato a Monteriggioni l'alleanza fra Siena, Pisa, Pistola e Poggiobonizzo, con l'intervento fattivo di Corrado Di Spira.
18 Settembre 1221
In questo atto rogato da Forese Notaio, si stabiliscono confini fra Siena e Poggio Bonizio nelle corti di Staggia e Castiglione.
22 Luglio 1222
Battaglia di Castel del Bosco, presso la Rotta, fra truppe Fiorentine contro truppe Pisane con contingenti di Pistoia, Siena e Poggio Bonizzo. Sconfitti i Pisani, dovettero pagare 63.000 lire Pisane, somma enorme per l'epoca, ed anche i Poggibonizzesi dovettero pagare la sua parte.
26 Giugno 1226
Trattato di alleanza fra Siena e Poggiobonizzo firmato e giurato da 1600 cittadini.
7 Giugno 1227
Conclusa una nuova Lega fra Siena, Poggiobonizzo e Pisa contro Firenze e Lucca.
30 Luglio 1227
Atto di tregua tra Poggiobonizzo e Siena con Firenze, fatto nel refettorio della Chiesa di S.Martino in Poggiobonizo.
7 agosto 1227
Vendita fatta da Buonadonna, moglie di Lucchese, Guido, vicecomito di Poggio Booizio, e Lotterigo, zio di Buonadonna, come Guido, di una casa posta in PoggioBonizio in Valle Piatta a confine con la strada.
7 Giugno 1228
Atto firmato nella Magione del Tempio in Valdera con il quale i procuratori della città di Pisa, Siena, Pistoia e Poggio Bonizzo fanno alleanza offensiva e difensiva contro Lucca. Questo trattato fu firmato per Poggiobonizzo da Guidolotto Giudice e da Leonardo Scotti. Si mette in evidenza la forza e la stima che avesse Poggiobonizzo nei confronti dei Comuni Toscani.
15 Giugno 1230
“Il bambino dice che il Succiva Fassati è buono, molto buono. Lo richiede con insistenza quando ha sete. Sente che gli fa bene, gli da forza e lo ristora. Infatti è la bibita deliziosa,vvitaminica, salutare, dissetante per eccellenza. Normalizza l'intestino. Viene prodotto con le migliori uve della Toscana. Con tre bibite giornaliere si fa un'ottima e economica cura di uva. Una bottiglia 20 bibite(l/5 di Succo di uva e 4/5 di acqua). In vendita ovunque”. S.A.FASSATI.
15 Giugno 1230
Di nuovo l'esercito Fiorentino, alleato con Lucca, Pistoia, Spoleto, dei Conti Guerra e con soldataglie della Romagna e persino della Lombardia, arrivò alle porte di Siena. I senesi si erano rafforzati dentro le mura, stante il fatto di essere di numero inferiore. Accadde allora un fatto doloroso ed indimenticabile per le truppe Poggibonizzesi e Pisane accorse in aiuto di Siena. Queste furono attaccate nei pressi della porta di Camollia dal grosso dell'esercito Fiorentino ed essendo sopraffatti cercarono rifugio dentro le mura, ma i Senesi, impauriti, chiusero le porte in faccia ai soldati alleati, sicché i nostri insieme ai pisani ebbero un gran numero di morti e 2300 prigionieri.
23 Marzo 1234
La città di Firenze si affida a Frate Guglielmo dei Frati Minori per decidere sulla lite sorta fra Siena e Poggio Bonizio da una parte e Firenze con Orvieto dall'altra.
8 Gennaio 1235
I1 Consiglio Generale di Poggiobonizio aderisce alla pace proposta dal Papa con Firenze. Plenipotenziario fu Jacopo del Pecoraro ed il Cardinale Vescovo Prenestino, che sotto il padiglione da campo del Podestà di Firenze, nel piano di Borgo Marturi, alla presenza di Ardingo Vescovo Fiorentino, di Bonfiglio Vescovo di Siena, del Podestà Bernardino dei Pii e dei Vescovi di Volterra, Fiesole e Orvieto e degli ambasciatori di Poggiobonizzo e di Pisa. Detta pace venne sottoscritta il 30 Giugno 1235.
30 Giugno 1235
Il Pontefice inviò in Toscana il Cardinale Giacomo Pecorari da Piacenza, il quale invitò tutte le citta Toscane in Poggiobonizzo con i loro procuratori per stipulare una pace, che venne siglata alla presenza dei Vescovi di Firenze, Fiesole, Siena, Orvieto e Volterra. Questo lodo fu favorevole a Firenze e, per quanto riguarda Poggiobonizzo, fu ordinato a Siena di sciogliere il patto di alleanza e così Poggiobonizzo ripassò sotto l'influenza di Firenze.
18 Maggio 1249
Atto notarile di matrimonio contratto in Poggio Bonizio da Iacopo, notaio, fra Lionello del fu Bonaiuto e Adalasia del fu Giovanni di Montalto, in casa di Simonetti.
23 Febbraio 1260
Dopo la proditoria occupazione con l'inganno da parte dei Fiorentini della fortezza di Poggiobonizio e dopo l'inizio della sua distruzione, sempre da parte delle truppe Fiorentine, in seguito all'intervento del Re Manfredi di Napoli, in tale data i Fiorentini incaricarono due ufficiali per rimettere in piedi le case distrutte di Poggibonizio.
9 Aprile 1260
Lettera del Podestà di Firenze al Podestà di Poggiobonizzo, affinché fossero preparate vettovaglie per l'esercito Fiorentino, di passaggio per aggredire Siena.
13 Aprile 1260
In questa data, tenuto da tutti il concetto di Santo, tra le preghiere di Padre Aldebrandino e degli altri frati del convento di Camaldo, rendeva l'anima a Dio, Lucchese da Poggibonsi. Poche ore prima, era spirata la sua diletta consorte Bonadonna Segni.
23 Aprile 1260
Vedi 23 Febbraio 1260. A seguito dì ciò il Podestà di Poggiborisi Sinibaldo Tornaquinci faceva domanda al Sindaco di Firenze lacopino Rangoni di essere dispensato dal mandare soldati Poggibonizzesi contro Siena, per poter attendere alla ricostruzione delle case distrutte in precedenza proprio dai Fiorentini.
28 Aprile 1260
Questo giorno, consunto dalla fatiche, dalla macerazioni del corpo e dai continui digiuni, ridotto agli estremi da una lunga e grave malattia, Lucchese muore in concetto di Santo tra le preghiere del padre Ildebrandino, suo confessore, e degli altri frati del Convento di Camaldo. Poche ore prima della sua morte era spirata Bonadonna, sua moglie, confortata dalla benedizione e dalla preghiera dello sposo.
5 Settembre 1260 BATTAGLIA DI MONTAPERTI
Questa battaglia che fu la più sanguinosa dei tempi, fu dipinta nel gran salone del Palazzo Pubblico di Siena e la squadra dei Poggibonizzesi, per il gran valore dimostrato in quella giornata, meritò di essere dipinta per prima in avanguardia. Vai a capire i Pogglbonizzesi, dopo quello che gli avevano fatto i Senese nel 1230, chiudendogli le porte in faccia.
25 Maggio 1263
E' il primo documento in cui si rileva l'esistenza di una forma di mezzadria. Si tratta di un testamento di Macco della famiglia Bonaccorsi di Poggiobonizzo, dal quale si evidenzia che una parte delle terre di proprietà, come campi e vigne, erano stati dati in custodia a diversi lavoratori che avevano l'obbligo di consegnare al proprietario diverse staia di grano o di spelta e misure d'olio e di vino. La vedova Battistella fece eseguire un minuzioso inventario per mano di Burganse di Enrico (notaro) e tutto fu confermato dal Podestà del tempo, tale Ubaldo Vecchio Pisano.
Dicembre 1267
Nei primi giorni di questo mese, essendo Poggibonizio assediato dai fiorentini e dalle truppe di Re Carlo d'Angiò, cominciarono le difficoltà per mancanza di vettovaglie. Gli aiuti di Pisa e di Siena non potevano giungere, stante il forte assedio. Fu convocato il Consiglio Generale per prendere decisioni ed a quel punto si presentò una fanciulla di nome Usilia, la quale propose di effettuare nella notte una sortita con un manipolo di volenterosi per penetrare nella tenda di Re Carlo, Che era sul vicino Poggio di Camaldo, ed ucciderlo. Furono trecento i volontari. In un primo tempo l'azione ebbe successo, ma la preponderanza delle forze prese il sopravvento e tutti gli ardimentosi, compresa Usilia, caddero trafitti. Questa azione valorosa colpì il Re Carlo, che accettò una proposta di resa con l'onore delle armi ed il rispetto di ogni avere.
23 agosto 1268
In questa data fu combattuta la battaglia di Tagliacozzo, vicino all'Aquila, tra le truppe di Carlo d'Angiò e di Corradino di Germania. Corradino era disceso dalla Germania, invitato dai ghibellini italiani, per riconquistare il Regno di Napoli. Per raggiungere questa città, passò da Pisa, roccaforte ghibellina ed invitato dai Poggibonizzesi venne in fortezza per ben 15 giorni, accampando le sue truppe sul poggio di Casaglia. Contraccambiarono i Poggibonizzesi con il fornire volontari, chiedendo in cambio la distruzione del Castello di Poggio Asturpio, per paura che in assenza di truppe gli asturpiesi si sarebbero potuti dedicare alla conquista della fortezza. Ma a Tagliacozzo le truppe Imperiali furono sconfitte, come parla la storia, e dei Poggibonizzesi pochissimi tornarono in patria. Nel frattempo il Papa Clemente IV aveva scomunicato Corradino e tutti coloro che andarono al seguito, così anche i Poggibonizzesi. Lutto e pianti di conseguenza. Ci si rivolse quindi al Papa par il
perdono, così il Papa, con bolla segnata a Viterbo nel mese di Gennaio 1259, dava facoltà al priore dei Domenicani di Firenze di assolvere i Poggibonizzesi.
8 Giugno 1269
Avvenne la. disfatta dei Senesi ad opera dei Guelfi fìorentini e Colligiani, nel piano sottostante Castiglione, nel Comune di Monteriggioni. Comandava le truppe Fiorentine Bertoldo Compagnoni. Comandava le truppe senesi ghibelline, probabilmente con la partecipazione dei Poggibonizzesi, Provensano Salvani, che si dice fosse Podestà di Poggiobonizzo. Il Salvani, una volta catturato, fu decapitato. Dall'alto di Castiglione si dice che abbia assistito SAPIA dei Salvani, lieta della sconfitta senese, perché a sua volta era stata esiliata. Ne parla Dante nel Purgatorio.
Giugno 1270
Con un gran numero di fanti e cavalieri, i Fiorentini, con schiere di Napoletani, vennero a porre l'assedio a Poggiobonizzo. Capitani supremi erano Bertoldo Compagnoni ed il Duca di Monfort. L'assedio si protrasse per vario tempo e non sappiamo esattamente quanti mesi. Come narra il Fratelli, si fece strada il convincimento dì abbandonare la città con le poche masserizie portatili. Così, in diverse notti, gli abitanti della bella città se la squagliarono e dopo alcuni giorni gli assedianti si accorsero che non vi era più nessuno. O meglio, rimasero solo gli infermi e la povera gente. Fu dato ordine di totale distruzione del castello. Arrivarono a frotte da Castelvecchio e da S.Gimignano ed arsero i casamenti, quelli di Colle abbatterono le mura. Solo Castelfiorentino sì rifiutò di partecipare alla distruzione per l'amicizia che aveva con Poggiobonizzo, incorrendo per questo nel risentimento dì Firenze.
4 Novembre 1270
Nel Giugno del 1270 i fiorentini posero l'assedio a Poggiobonizio insieme a fitte schiere di Angiolini. Dopo vari stratagemmi, atti a fare desistere dall'assedio, una donna, che aveva il figlio prigioniero, si recò nel campo avversario e narrò il segreto degli stratagemmi effettuati. Ricominciò 1'assedio che fu portato a termine il 4 Novembre, dopo che i Poggibonizzesi avevano abbandonato la città nottetempo. Vennero chieste istruzioni a Firenze sul de farsi. La sentenza fu fatale, Poggiobonizzo doveva essere distrutto completamente.
5 Dicembre 1270
Con atto deliberativo Firenze donò a Guido di Montfort 4000 fiorini d'oro, quale compenso per la distruzione della città di poggiobonizio. Guido di Montfort, con questa impresa bellica, si guadagnò la nomina di Podestà di Firenze.
21 agosto 1271
Cessione di grano e di frutti e proventi di due milioni rogata dal notaio UGOLINO, detto “Dimonio” nella casa dei frati Minori. Non più in Poggibonizio, perché a questa data era già stato distrutto.
28 Aprile 1273
PAPA GREGORIO X, di passaggio da Poggibonsi per recarsi in Francia per il concilio Ecumenico di Lione, sosta a Poggibonsi e impressionato dalla fama dei prodigi che si dicevano operarsi presso la tomba del Beato Lucesio, recatosi a Camaldo nella chiesa di S.Francesco,in mezzo ad una gran folla, riconobbe la santità dì Lucchese.
15 agosto 1276
Per la ricostruzione della città di Poggiobonizzo, che d'ora in avanti si chiamerà Poggibonsi e che si trasferirà nel piano dove è attualmente, il Re Carlo d'Angiò concesse ufficialmente il permesso il 15 Agosto 1276.
16 Marzo 1284
Firenze non mancava di disturbare in qualche modo la vita dei Poggibonsesi, sempre rimasti Ghibellini, finché in questa data l'Imperatore Rodolfo d'Asburgo fece pervenire al Podestà di Firenze Bertolino De Maio, al Capitano ed ai priori della città una lettera a firma del Vicario DIETHALMO DI GUCTINGEN perché cessassero di molestare i Poggibonsesi, sempre fedeli all'Impero.
7 Luglio 1295
Muore in tarda età il Beato Davanzato Davanzati da Poggiobonizzo. Narrasi che sul suo sepolcro siano avvenuti vari prodigi. Attualmente il corpo del Beato è nella Chiesa di S.Bartolomeo a Barberino Val d'Elsa ed è stato eletto patrono del paese.
28 Novembre 1298
A Palermo muore un certo GERIO DA POGGIOBONIZZO e lascia alcuni impegni per il proprio figlio Pietruccio. Incaricato della cosa è un certo Rainaldo di Roggerio, nominato fidecommissario del testamento, il quale “consegna a Bonaccorso Gamba, pisano, per conto di Pietruccio, figlio come si è detto di Gerio, una cifra per caricare sulla nave S.Francesco una partita di merci vendute da Gerio a Riccardo Scalensi”.
30 Novembre 1298
Dalle imbreviature del Notaio Adamo di Palermo: alla morte di Gorio da Poggiobonizzo vengono nominati due tutori testamentari, in considerazione del fatto che Gerio doveva avere un'ingente fortuna in capitali. Erede era il figlio Petruccio, probabilmente in tenera età, ed i tutori furono Rainaldo e Princivallo di Pietro, che inventariarono tutti i beni mobili ed immobili e segue una lunghissima lista. Inoltre gli stessi incaricati, sempre sul testamento, liberarono una certa Migliorata, schiava saracena battezzata dal servizio di anni 10.
1° Dicembre 1298
Dalle abbreviature del notaio DAMO di Palermo: “Alla morte di Gerio da Poggiobonizzo si rileva dal testamento che lo stesso aveva destinato una cifra probabilmente annuale al convento dei predicatori di S.Domenico a Palermo, consistente in 5 once di 15 Tari per una tunica nuova”. Fra i testimoni si trova un certo Puccio da Montelupo, il che conferma la colonia di toscani in Palermo a quell'epoca.
24 Febbraio 1299
Dalle Imbreviature del notaio Adamo di Palermo rileviamo un certo MICHELE DA POGGIOBONIZZO che stipula un contratto per l'acquisto di vino napoletano, o meglio di Ischia e promette che se gli verrà consegnato, oltre il rimborso del prezzo, pagherà un tanto a botte per il trasporto ed una percentuale sul prezzo pagato. In altro contratto, lo stesso Michele compra cinque botti d'olio di Gaeta, 40 botti di vino greco ed infine compra una casa con cortile da un certo Perotto di Milano, cittadino di Palermo, e giurano che il prezzo corrisponde a quello pattuito per la vendita. Evidentemente anche allora qualcuno non si fidava delle cifre trascritte.