Anno 1800 – 1801
Indennità a tutti i salariati. Il medico percepiva L 1.050 annue. Il maestro L 420. Il becchino L 56. Gli interessi pagati dal Comune ai privati che avevano prestato denaro al Comune stesso andavano dal 4 al 6 %. La nettezza urbana veniva ritirata da parte dell'Amministrazione Comunale tre volte l'anno e solamente per la Piazza principale, cioè quella del Comune. I giorni predisposti erano il Natale, la Pasqua ed il “Corpus Domini”. Per gli altri giorni e per tutto il paese la pulizia era affidata agli stessi abitanti.
27 Gennaio 1801
Il Gonfaloniere Sperandio Prunori scrive al Cancelliere del Vicariato di Colle “alle ore tre, dopo mezzanotte, perché non c'è tempo da perdere. Cosa stava accadendo: all'alba arriverà un distaccamento di duemila soldati e duecento cavalli. Bisogna rifornirli. Chiede l'invio di mille libbre di pane, venti barili di vino, dodici staia di biade e quattrocento libbre di crusca. Inoltre chiede una barrocciata di pentole grandi e piccole, perché i francesi hanno portato via tutti i paioli. Avverte inoltre i colligiani che molto probabilmente un drappello di Ussari andranno a Colle a prendere ciò che occorre per loro, come hanno già fatto di recente a Poggibonsi.
13 Febbraio 1801
Ippolito Venturi, senatore, abitante a Firenze ma con vasti possedimenti a Poggibonsi, si lamenta presso il Governo Fiorentino, perché, a suo dire, è continuamente aggravato di requisizioni dalla Comunità .di Poggibonsi. Sperandio Prunori si arrabbia (era Gonfaloniere) e dichiara che, d'accordo con il Podestà, il Venturi è stato requisito in proporzioni dei suoi beni. Prosegue il Gonfaloni: il Venturi non ha proprio motivo di lamentarsi, perché alloggia nelle sua casa il Comandante della Piazza, mentre tutte le altre case del paese, in confronto a quella del Venturi, sono miserabili e hanno tutte le sere gli Ufficiali in casa e gli danno del proprio: non solo la biancheria ed i lumi, ma anche il vitto.
3 Marzo 1801
Non c'è pace a Poggibonsi. Il 3 Marzo ci sono a Poggibonsi Duemila soldati. Hanno bisogno di barrocci e di quaranta cavalli. Anche il MURAT, Generale in capo delle truppe francesi, per quanto uso alla dura legge di guerra, sente compassione per questa cittadina spremuta e dissanguata. Ordina, quindi, che, per la miseria in cui si ritrova Poggibonsi, venga evacuata dalle truppe.
22 Aprile 1801
Per la grave situazione economica del Comune si propone a chi di dovere che sia allontanato il Comandante della Piazza, che era a spesa della Comunità. Si chiama MARTELL e vuole 397 scudi, tanto è il suo credito verso i Poggibonsesi. 250 li vuole subito ed il resto entro 20 Giorni, data della sua partenza. I 250 furono trovati in prestito da Jacopo Marchi e Jacopo Marri; per il resto si impone un dazio di 6 Lire per Fiorino.
12 Maggio 1801
Vi erano anche i deputati alle vetture, che avevano l'incarico dal Magistrato di requisire vetture e cavalli, da mettere al servizio delle truppe. Ma in questa data si dimettono perché non vogliono più servire, fintanto non si emetterà un editto che li preservi dagli insulti e dalla percosse. I Poggibonsesi si ribellavano in malo modo contro coloro che requisivano, anche se in ossequio alla disposizioni Francesi.
23 Settembre 1801
Il Proposto della Chiesa di sopra, Luigi Quattrini, chiede che il campanaro della comunità vada a suonare le campane, passando non dalla canonica, come ha fatto fino ad oggi, ma dall'ingresso a Pian terreno della torre campanaria. Il Sacerdote afferma che vuol tenere chiuso l'uscio di casa, specialmente di notte. E non aveva torto, con tutti i soldati che giravano per Poggibonsi. L'istanza è accolta.
7 Ottobre 1801
Si parla della pubblica istruzione. Il maestro, che era il sacerdote Liborio Muzzi, aveva chiesto che la scuola fosse rifornita di panche ed altri comodi necessari a detto uso, poiché le truppe francesi avevano bruciato tutto. Si deliberò che fossero rifatte le panche ed il tutto restaurato e rimesso di buon grado.
22 Novembre 1801
Vengono continuamente richiesti viveri e mezzi per le truppe di passaggio ed allora i componenti del Magistrato protestano e fanno orecchio da mercante alle richieste venute dall'alto. Ma sono tutti fuochi di paglia. Di fronte alla forza delle armi purtroppo i poggibonsesi si devono comportare come vogliono gli invasori. Ne fa fede una lettera scritta in Francese e datata “1° FRIMAIRE AN.9 DE LA REPUBLIQUE FRANCAIS, UNE ED INDIVISIBLE”. Questa corrisponde al 22 Novembre 1801. “Io”dice il capitano Josseraul “attesto che il Signor cancelliere di Poggibonsi ha tenuto verso il distaccamento militare una condotta esemplare”.
4 Dicembre 1801
A Poggibonsi vi erano solo due macelli, uno in Via Maestra e l'altro in Via del Poggiarello. Ma i poggibonsesi non potevano acquistare la carne dove volevano, ma erano così divisi: al macello di Via Maestra si servivano le popolazioni di S.Giorgio, S.Lucchese, Castiglioni, Talciona, lecchi, Villore, Megognano ed il paese dalla parte destra di Via Maestra. In Via del Poggiarello andavano gli abitanti di Cedda, Luco, Bolsano, Canonica e la parte sinistra di Via Maestra. A Staggia vi era un macello a parte.
14 Dicembre 1801
Nessuno paga volentieri le tasse. Ma ci viene da annotare che neppure il Podestà di Poggibonsi intendeva adempiere al suo dovere di contribuente. “Si era rifiutato di pagare la tassa straordinaria sul macinato. Si chiede all'autorità Fiorentina di far sapere come ci si deve comportare verso il Podestà renitente.
Anno 1802
“Le recenti escrescenze del fiume Staggia avevano portato via il ponte, posto sopra detto fiume nella zona di Romituzzo”. Il Magistrato decise di ricostruirlo con legno dato gratuitamente dai cittadini interessati. Dette l'incarico della ricostruzione a Jacopo Marchi a condizione che ritirasse le spese per il rimborso nel mese di Settembre. Intanto doveva presentare una perizia dell'importo. Detta perizia venne presentata il 27 Febbraio, ma, essendo troppo alta, circa 200 scudi, non se ne fece di niente.
7 Gennaio 1802
Giovanni Del Re, proprietario del Teatro, chiese un indennizzo, per effettuare riparazioni a seguito di danneggiamenti dei soldati accasermati. Il teatro si trovava in Via Maestra (negozio Benetton). Il suddetto Teatro esisteva fin dal 1782 e andò distrutto in un incendio il 5 Luglio 1820. Nel mese di Marzo del 1821 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo Teatro che fu inaugurato la sera del 27 Dicembre 1829 (di domenica) con l'Opera "Elisabetta Regina d'Inghilterra". Il nuovo Teatro fu costruito fra gli orti del Bacci e del Morelli, il gioco del Pallone e i Fossi e come ben sapete andò distrutto nel bombardamento del 29 Dicembre 1943, dopo 114 anni.
27 Febbraio 1802
La Comunità deve provvedere a pagare l'alloggio ai famigli, cioè alla forza pubblica. Vincenzo Codacci, guardia municipale, alloggiava in un'osteria e chiedeva una casa per se e per la sua famiglia. Non vi era in paese disponibilità di case a meno che non si ricorresse al duro compenso di uno sfratto. Si confermò di continuare a pagargli l'affitto presso l'osteria. Detta forza pubblica era composta da un caporale e cinque guardie urbane, che avevano trovato, quasi tutti, sistemazione presso abitazioni private.
23 Marzo 1802
Chiedono alla clemenza di S.M. il Re l'istituzione di un mercato per il bestiame, il giorno di martedì, nei Fossi, dov'è il gioco del Pallone, uno parimente per l'olio sotto la loggia Comunicativa ed uno per i bozzoli, il giorno di giovedì, sotto detta Loggia. Successivamente, cioè il 22 Maggio 1802, il mercato delle bestie sarebbe stato portato alla porta delle Chiavi, a seguito di proteste del proprietario, che già aveva affittato il terreno per il gioco del pallone fino dal 1770. Anche il mercato dei bozzoli non si fece, in quanto il Comune di Colle lo aveva già da tempo. I Poggibonsesi recedono dalla loro decisione per non disturbare gli affari della vicina Colle.
22 Maggio 1802
Viene sollevata una questione a proposito del terreno ove si effettuava il gioco del pallone e che doveva essere destinato a fiera di bestiame. Il proprietario sosteneva che da oltre 30 Anni aveva affittato detto terreno ad una Società per il gioco del pallone e che i Poggibonsesi apprezzavano notevolmente questa pratica sportiva. Questa Società, del resto, non voleva recedere dal contratto. Allora il Magistrato spostò la fiera del bestiame dai Fossi alla porta delle Chiavi. Come si vede il gioco del pallone esisteva già fino dal 1770.
24 Novembre 1802
Le votazioni nelle adunante del pubblico Generale Consiglio si effettuavano deponendo nell'urna, a seconda del voto favorevole o contrario, dei comuni fagioli bianchi o neri. Lo dice una delibera con la quale si acquista “un quartuccio di fagioli bianchi e neri per i voti occorrenti nelle adunanze”. La vita amministrativa, come si vede, si svolgeva in modo assai umile.
6 Dicembre 1802
Per la prima volta in un atto pubblico appare la denominazione “Girata dei Preti” che ancora oggi si usa per indicare la zona che interessa Via Montesanto, Via Armando Diaz, ecc. La denominazione suddetta si trova in una relazione di spesa da compiere. La delibera del Magistrato del 7 gennaio 1802 dice così: “Passato il ponte dello Staggia (non dimentichiamo che allora il ponte sullo Staggia, un ponte a schiena d'asino a tre archi, si trovava dove ora è il passaggio a livello all'inizio di Viale Marconi) e nel gruppo d'angolo fra la strada Regia e l'altra via denominata “GIRATA DEI PRETI”.
30 Marzo 1803
E' di quest'anno la costituzione di un fondo nel venerabile Ospedale di S.Fina a S.Gimignano (a Poggibonsi non c'era Ospedale) coi frutti del quale si dovevano annualmente conferire tre doti di venti scudi a favore di tre fanciulle del circondario, offerte da Antonio Frilli. Il Pubblico Generale Consiglio plaudette all'iniziativa e, su proposta di Muzio Muzzi, deliberò che a perpetua memoria fosse incisa in marmo un'epigrafe da apporre ad una delle pareti della sala delle adunanze. La proposta fu accolta e la targa si trova nella sala delle riunioni nel Palazzo Comunale. Certo non avevano di meglio da celebrare; contenti loro!!!!!.
30 Giugno 1803
In questa tornata Consiliare si conosce che “in luogo detto la Croce di Cinciano si erano scoperte diverse sorgenti di acqua, che rendevano praticabile in qualunque stagione la strada”. Erano le sorgenti delle acque minerali di Cinciano, valorizzate dopo il 1945.
1° Ottobre 1804
“La sera del 1° Ottobre, alle ore 11, ci fu sorpresa nella nostra terra per una forte scossa di terremoto, dopo la quale ininterrottamente proseguirono altre, non solo la notte, ma continuarono per tre mesi consecutivi, a segno tale che il paese era rimasto quasi affatto abbandonato dai suoi abitanti. In questo tempo le notti si passavano negli orti o in campagna coperti con baracche di paglia ed altri materiali simili”. (Da una cronaca del Casini). Le più violente avvennero fra il17 ed il 18 Dicembre 1804 e nei primi giorni di Gennaio 1805. Anche il Podestà Fabbrini si era allontanato da Poggibonsi per la paura, tanto che gli fu intimato di ritornare in paese. La Reggente Maria Luisa di Borbone ha destinato 1400 scudi a favore dei sinistrati, distribuiti a 75 famiglie bisognose di soccorso. Il Magistrato decise che i ricchi si pagassero da se i danni avuti. Vennero costruiti due capannoni a piano terra per ospitare i senza tetto. Le case non stavano in piedi ed allora occorreva del
ferro per incatenarle ed il 9 Aprile si dette richiesta al Governo Fiorentino di 20.000 libbre di ferro da dare gratuitamente ai proprietari poveri. Il ferro fu fornito dalla “Magona” di Pistoia ed il conto rimesso al Comune fu saldato il 18 giugno 1818, cioè quasi 14 anni dopo.
17 e 18 Dicembre 1804
Le più violente scosse di terremoto avvennero il 17 e 18 Dicembre 1804. Da Firenze venne a Poggibonsi l'Ingegnere Neri Zocchi, per rendersi conto dei danni causati. In una lettera si rilevava che “hanno fatto molta sensazione al Regio Governo le doglianze che sono state portate da diversi individui di Poggibonsi, i quali hanno reclamato, perché il Magistrato non si è dato quella premura che era necessaria per soccorrere la povera gente che si è trovata mancante di ricovero e di aiuto in questa stagione”. Nella seguente seduta del 19 Dicembre era stato deciso di costruire dei capanni per ospitare i sinistrati, ma siccome la stagione era inclemente e eravamo in periodo invernale, si decise di prendere in affitto due stalle credute di più sicure. Comunque la paura doveva essere grande, perché anche il Podestà era fuggito, assieme a molta popolazione. La Regia Segreteria di Stato ordinò al Podestà Fabbrini di tornare subito nella sua residenza
di Poggibonsi.
9 Aprile 1805
Le case scassate dal terremoto avevano bisogno del ferro per incatenarle e se ne chiedono al governo fiorentino 20.000 libbre. Lo fornì la fonderia Magona di Pistoia che lo fece giungere a Poggibonsi il 21 Giugno. Le vicende per il pagamento di questa fornitura sono lunghe e complesse. Come al solito la burocrazia. Questo ferro fu pagato il 18 Giugno 18l8, cioè dopo oltre 13 anni.
15 Giugno 1805
Viene eletto Gonfaloniere Antonio Squarcialupi della Fioraia, che, essendo primo priore, subentra per legge, ad Alessandro Ciaspimi deceduto. Il Casato Squarcialupi si ritrova ancora presente in Poggibonsi, dopo 500 anni dalla distruzione del Castello di Monternano da parte dei Fiorentini.
26 agosto 1805
Nacque a Poggibonsi Francesco Costantino Marmocchi, da Giulio e Caterina Bertolini, patriota ardente e geografo insigne. Morì a Genova il 9 settembre 1858. Fu sepolto nel cimitero di Staglieno ed il Municipio di Genova fece approvare una lapide ricordo.
25 Febbraio 1806
Il Magistrato delibera di assegnare VENTI zecchini per pagare il pittore incaricato di dipingere il quadro raffigurante S. Lucchese e destinato alla cappella a lui intitolata nella propositura “lusingandosi che detto quadro sia di buon pennello”. Il Casini ci informa che il quadro esprimente S.Lucchese morente è opera del celebre pittore COLLIGNAN fiorentino.
26 Marzo 1806
La Regina reggente Maria Luisa, impone una tassa straordinaria (sempre straordinarie erano le tasse, proprio come oggi) sopra le botteghe di caffè, acquacedrai, pasticcerie, locande, osterie, bettole, trattorie e sulle persone o famiglie che tengono servitori domestici di qualunque specie, “tanto in livrea che senza”. Di Osterie ve ne sono 24. I nomi: Della Corona in fondo Via Maestra, delle Chiavi, del Gallo, del Leone, del Chianti, della Cascia, della Badiola, di Calcinala, ecc. Le botteghe di caffè erano due. Tre sole famiglie avevano servitori e precisamente quella di Giuseppe Marzi, Pietro Casini e Clemente Casini (proprio il nostro cronista). Il fatto di esserci molte trattorie e bettole dipendeva dal fatto che il paese era sempre stato al centro di un nodo stradale tra le direzioni di Firenze, Siena, Livorno, Volterra, S.Gimignano ed il Chianti.
22 agosto 1806
Curiosa istanza dei Fratelli Jacopo e Giuseppe Marchi. Il loro padre Pietro aveva 84 anni ed “attesa la grave età, imbecillità ed incapacità di fare i suoi interessi non può amministrare i suoi beni. Chiedono che gli venga tolta la patria potestà a loro favore”. Il Magistrato accolse la richiesta. Come si vede, in mancanza dell'autorità giudiziaria, i pubblici amministratori intervenivano in delicate questioni di diritto.
Nella stessa adunanza si parla di sport: “La gioventù Poggibonsese domanda che dalla comunità vanga riacquistato e mantenuto il terreno lungo le mura castellane segnatamente fuori la porta di S.Lorenzo, fin qui servito per il gioco del pallone, affinché la gioventù possa avere ed il pubblico godere dell'onesto divertimento ovunque permesso. Il Comune, considerando che tale divertimento può dissipare i vizi ed evitare i gravi sconcerti derivanti dall'ozio, soliti nella gioventù, e nel tempo stesso rendere contento il pubblico, delibera di acquistare il terreno perché resti ad uso pubblico per l'accennato gioco del pallone”.
2 Settembre 1806
Non ci si rendeva conto come mai l'acqua del Vallone incanalata in condotto, giungesse alla fonte di Piazza in quantità esigua. Si dette incarico a Lorenzo Martini di visitare i condotti della fonte pubblica. Ci volle del tempo, ma finalmente si scoprì la ragione. Giovanni Grassini, agente di Alessandro Rufignani, aveva deviato l'acqua per suo uso e consumo “dal bottino del Gamberuccio”. Si chiuse allora la finestra del pozzino dal quale il fattore attingeva l'acqua. Non sappiamo se sia stato multata o diffidato, Nell'adunanza del Registrato si era discusso a lungo di questa mancanza d'acqua e preso il provvedimento.
21 Gennaio 1808
La prima adunanza del Magistrato per l'anno 1808 serve per prendere atto che d'ora innanzi il nuovo sovrano e NAPOLEONE 1°.
29 Aprile 1808
Si richiedono notizie sugli ospedali e sulle carceri esistenti a Poggibonsi. Si risponde che nella Comune non vi sono ospedali di nessun genere e che esiste nel Pretorio dì Poggibonsi una sola prigione per debito civile ed in cattivo stato.
1 Maggio 1808
Lettere inviate dal Cancelliere Giovacchini Arcangeli, a nome degli amministratori della Comune di Poggibonsi, al Prefetto del dipartimento di Livorno: “Noi, contando sul vostro soccorso e sui vostri superiori lumi, ci lusinghiamo di ben disimpegnare l'esercizio delle nostre funzioni che avete decretato farci continuare e così mai discostarci dal buon ordine ed esattezza che esigono quelle tante savie Leggi di quel grande eros a cui noi ubbidiamo e che meritano la maggior probità nell'agire”. Come sempre occorre accostarsi al vincitore.
4 Agosto 1808
A quel tempo i militari estratti a sorte che dovevano prestare il servizio militare obbligatorio, potevano essere sostituiti da altri, se questi sostituti fossero stati trovati. Il Prefetto CAPPELLE, il 4 Agosto, rispose ai Signori Lancie e Pieraccini, che avevano chiesto al Prefetto stesso “l'ordine per l'ammissione di due individui che essi propongono in cambio dei loro figli”. Il Prefetto non sollevò obiezioni. Accordò quanto richiesto, a petto che i sostituti venissero scelti tra i residenti della Comune.
17 agosto 1808
L'Amministrazione Francese si occupa di tutti i settori, in particolare per la salvaguardia di tutti i diritti della persona umana. “Regolamento per il nutrimento e paglia da somministrarsi dai custodi delle prigioni, ai militari scortati dalla gendarmeria”. Tra l'altro c'era un ordine come deve essere somministrato il vitto ai detenuti. Ogni minestra sarà composta delle quantità di generi come segue: pane once quattro, riso once tre, fagioli once quattro, lenticchie once quattro, piselli once quattro. Questi generi saranno dati cotti e preparati".
26 Settembre 1808
I Toscani, divenuti cittadini Francesi e che già ne adempiano i doveri, vengono chiamati ad esercitare oziando i diritti politici. Si dovrà scrivere in un apposito registro tutti gli individui nati toscani di 21 anni compiuti, aventi domicilio politico in questi Comuni. La Legge del 22 Luglio 1791 esclude dall'Iscrizione i “nulla tenenti”, i sospettati ed i male intenzionati. Tuttavia si vogliono garanzie che sia operata perfetta giustizia," Comunque verrà compilata una nota di questi, con le eventuali osservazioni a giustificare l'esclusione. I Toscani erano divenuti, senza aver mossa foglia, cittadini francesi.
8 Dicembre 1808
Si annuncia la soppressione del Gioco del Lotto e lo si sostituisce con la “LOTTERIA IMPERIALE”. Le estrazioni erano tre al mese, nei giorni 7, 17 e 27 di ogni mese. I numeri andavano dall'UNO al NOVANTA, come ora. Le matrici venivano inviate a mezzo del procaccia Giuseppe Favilli, il quale si obbligava di di recare il pacchetto, partendo alla mezzanotte dei giorni 5, 15 e 25, giorno di chiusura delle giocate per arrivare, “a Dio piacendo”, a Firenze alle ore 10 di mattina del giorno seguente. Ricevitore al BURO' N°1580 di Poggibonsi era Giovanni Cirri. Si giocava molto ed il numero di giocatori aumentava ogni anno. Nel 1809 si consumarono 126 registri, nel 1810 salirono a 172, nel 1811 a 244.
12 Dicembre 1808
Il Governo Francese opera un cambiamento nella vendita del Sale e dei Tabacchi. Ha inizio il monopolio. La vendita deve essere assegnata a rivenditore autorizzato scelto per concorso. Nella nostra Comune furono stabilite due “REGIE IMPERIALI” per la vendita di sali e tabacchi, “tanto da naso che da fumo”, con le nomine di Giuseppe Santini e Luigi Guidi. Erano autorizzati a vendere anche le carte da gioco con la nuova “stampaglia”. Insomma il Governo Francese per fare cassa, ma anche quelli dopo non è che abbiano abolito qualcosa.
28 Dicembre 1808
“Nel registro che sarà aperto a tutti gli abitanti della Comune, debbono essere iscritti coloro che abbiano un'età superiore ai 12 anni”. Comincia a funzionare l'ufficio di stato Civile. Anteriormente pensavano i parroci a tenere aggiornati i libri delle nascite, dei matrimoni e delle morti. I medici, i chirurghi, gli ufficiali di sanità, le ostetriche e gli speziali debbono presentare le loro matricole e le carte di abilitazione.
1 Gennaio 1809. ETA' NAPOLEONICA
La Toscana passa definitivamente sotto il nuovo regime costituzionale. I nostri antenati si tramutarono a tutti gli effetti in cittadini francesi. MAIRE (Sindaco o Podestà) della Comune fu eletto Antonio Frilli, il quale, però, molto opportunamente, si rifiuto di rivestire la carica a causa degli eccessivi moduli che gli venivano sottoposti per la firma con le conseguenti responsabilità. Venne allora eletto MIZIO MUZZI, che, da quello che si può arguire, avrebbe anche pagato un tanto per ottenere la carica. Comincia così il lungo consolato di questo personaggio, singolare figura Poggibonsese, che nonostante i successivi cambiamenti di governi e di partiti, resterà prima Maire e poi Sindaco con i governi che si succederanno anche con fasi alterne. Insomma, uno con “la colla al culo” sulle poltrone. Si fece intestare anche una Piazza, quella del Teatro. L'anno inizia con una disposizione per le tasse della proprietà fondiaria e personale. Non mancò la
tassa sulle porte e le finestre che gravava su quelle esistenti nelle abitazioni. Per la Legge Francese il numero di porte e di finestre ed anche la loro maggiore o minore ampiezza indicavano un grado di benessere. Cambia fin da ora anche il sistema decimale dei pesi e delle misure (ottima rivoluzione). Purtroppo ci vorrà molto tempo prima che i cittadini facciano uso di queste.
7 Gennaio 1809
Entra in vigore nel territorio Toscano con l'inizio dell'anno il sistema decimale dei pesi e delle misure. Si aveva però la facoltà di poter aggiungere comparativamente la denominazione dei pesi e misure locali. I Poggibonsesi erano veramente frastornati da queste repentine e numerose innovazioni. Bisogna però riconoscere che la vecchia amministrazione Granducale era rimasta molto addietro nei confronti delle Nazioni più progredite. Insomma, i Francesi qualcosa ci hanno insegnato.
18 Gennaio 1809
“II grande problema di Poggibonsi è il torrente Staggia, che poco manca non bagni le mura del paese. Gran pensiero lo da attualmente l'antico ponte di pietre, composto di tre archi che da comodo accesso al paese a coloro che vengono dalla parte di Firenze. Era successo che alcuni proprietari avevano fatto fare, per loro uso e consumo, dei lavori sull'alveo del fiume nei pressi di detto ponte, occupando praticamente metà dell'alveo stesso con palizzate ed altro. Così un arco e mezzo del ponte rimane otturato e le piene possono invadere le vie vicine, quella fiorentina e quella livornese, oppure che il fiume devii addirittura il suo corso. Allora si chiede al sottoprefetto di inviare un tecnico per rendersi conto della situazione.”
20 Gennaio 1809
Viene emanato un lungo decreto riguardante il funzionamento dei Consigli Municipali. Si parlava di recepire in qualsiasi modo, danari per l'amministrazione e fra questi, dazi comunali e tasse dirette ed indirette. Ma un'entrata particolare ci ha interessato e ve la raccontiamo: "La spazzatura delle piazze e delle strade deve formare ugualmente un oggetto di entrata per le Comuni. (Questa disposizione sembra strana, ma non lo è in verità). Lo sterco degli animali era l'unico concime ed era prezioso. Il Comune doveva vendere quello che raccoglieva per le strade.
6 Febbraio 1809
Si restringono sempre di più le spese mentre la politica di Napoleone verso la chiesa sì fa più dura, in quanto viene esautorata la funzione del Papa: si sopprimono i conventi, si incamerano i beni, ecc. Intanto a Poggibonsi il sottoprefetto non autorizza la spesa, come era consuetudine, per il predicatore quaresimale spesa che era da moltissimo tempo a carico dell'Amministrazione Comunale.
6 Febbraio 1809
Il Prefetto del Dipartimento del Mediterraneo nomina i membri del Consiglio Municipale. Sono diciotto nominativi. il loro nome è stato tradotto in lingua Francese, in quanto dal 1° Gennaio siamo territorio della Repubblica Francese. Ecco l'elenco dei nomi: Jaoseph Marzi, Gaetan Pieraccini, Jaoseph Baldinotti e Ninni, Pierre Casinì, con l'accento sulla i, Laurent Martini, Francois Vìvianì, Antoin Consortinì. Solo Sperandìo Prunori non sono riusciti a tradurlo.
8 Febbraio 1809
Ecco alcune osservazioni del MAIRE a seguito di una delibera del Consiglio Comunale: “Aveva anticamente, questo Comune, cinque ospedali o ospizi ed attualmente non ne ha alcuni poiché queste proprietà passarono all'Ospedale della Comune di Colle ed a quelli del Bigallo e Bonifazio di Firenze. La necessità grande di avere un ospedale a soccorso dei bisognosi determina il Consiglio di avanzare la petizione al Sig. Prefetto perché voglia concedere la istituzione di un Ospedale in Poggibonsi, con i crediti vantati dal Comune nei confronti degli ospedali Fiorentini e con il Comune di Barberino Val d'Elsa. La richiesta non verrà accolta e Poggibonsi rimarrà senza ospedale.
13 Febbraio 1809
Il Governo Francese ha bisogno di denari. Ordina che sia venduta senza alcun indugio la mobilia proveniente dalle case religiose. Sono esclusi dalla vendita solo gli arredi sacri ed altri oggetti che servono esclusivamente al culto.
15 Febbraio 1809
Luigi Lombardini aveva un figlio e lo aveva mandato in seminario. Ma il figlio non era chiamato dal Signore allo stato ecclesiastico. Il padre insistette che continuasse quegli studi. Allora il sottoprefetto invitò il Muzzi (MAIRE) a chiamare il Lombardinì ed a convincerlo ad accordare al figlio “di levarsi il collare” e dargli tutti quegli aiuti per intraprendere un mestiere. Il Sottoprefetto Guido Guidi era certo che il MAIRE avrebbe usato tutta la sua saviezza e la sua ottima maniera per riunir l'anima del padre al figlio.
18 Febbraio 1809
Arriva alla MAIERI (Comune) di Poggibonsi il decreto relativo all'incorporazione al demanio dei benefizi del patronato Regio Imperiale dei beni delle corporazioni religiose. Si dovrà compilare un inventario dettagliato ed estimativo dell'argenteria, quadri ed ornamenti della chiesa , cappella o sagrestia. L'argenteria sarà riunita dal MAIRE, passata da uomo dell'arte e spedita alla Zecca di Firenze.
28 Febbraio 1809
Comincia per la Toscana e per Poggibonsi la preoccupazione dell'arruolamento obbligatorio. La Toscana deve fornire immediatamente 1500 coscritti. Devono partire il 1 Aprile. Sono compresi i nati del 1789. Il Cantone di Colle deve fornire 13 giovani. Arriva un distaccamento di fanteria a sorvegliare le operazioni di leva ed il Comune deve fornire vitto e alloggio. Otto giovani costituirono il primo scaglione per 1 'esercito di Napoleone.
30 Marzo 1809
Il Proposto si adegua ai nuovi tempi. Invia una lettera al MAIRE, in cui si dice che su raccomandazione del Vescovo di Colle (anch'egli non si è adeguato a quanto pare, ma così hanno fatto sempre gli ecclesiastici) nella sera del seguente solenne giorno di Pasqua, dopo le ore 23, si sarebbe tenuto nella Chiesa Collegiata un solenne “Te Deum” per il felice avvenimento nel quale Sua Altezza Imperiale la Principessa Elisa (sorella di Napoleone) sarebbe stat eletta alla dignità di Granduchessa di Toscana. Invita il MAIRE, i suoi aggiunti e le Autorità costituite a partecipare perché “decorino questa straordinaria solenne funzione”. Nonostante che Napoleone li abbia privati di tutti i beni.
20 Aprile 1809
Viene approvato il progetto di tariffa per il diritto di macello per l'anno in corso. Siccome la tariffa, non era fatta a peso, ma a numero di capi, si può dedurre il consumo del nostro paese. Venivano all'incirca macellati 100 fra bovini e tori, 25 vacche, 100 castrati, 450 troie e 1500 fra capretti è agnelli.
12 Maggio 1809
Sua Altezza Imperiale, la Granduchessa di Toscana Elisa Bonaparte, recandosi a Siena per visitare i propri sudditi, passò da Poggibonsi, così come il 14 nel viaggio di ritorno. Gli fu riservata un'accoglienza calorosa e per i festeggiamenti furono spese ben 568 lire. Il tutto per potare i lecci ed ornare la piazza, fiaccole per l'illuminazione, tela per le bandiere, ricompensa ai suonatori della banda di Colle, che si trattenne tre giorni.
16 Maggio 1809
II Poggibonsese che nel 18O9 aveva entrata maggiore annua era il MAIRE Muzio Muzzi con 7434 franchi, la minore l'aveva Giuseppe Baldinotti, legale senza impiego con 882 franchi. Di tutto si fa statistica e si entra anche in un mondo personale ed intimo. Ad esempio: il più prolifico era Francesco Ticci (undici figli in 40 anni); il più giovane era Alessandro Morelli (studente in Legge), segretario del MAIRE (22 anni); Vincenzo Bocci da contadino era passato alla categoria dei possidenti, con una rendita annua di 2940 franchi; Pietro Casini aveva nella propria abitazione mobili per un valore dì 1600 franchi. Queste informazioni servivano al Prefetto per affidare incarichi pubblici, ma anche per mettere le tasse a chi di dovere.
20 Giugno 1809
“Il sottoprefetto di Volterra ha il piacere di annunciare al MAIRE Muzio Muzzi che il Sig. Prefetto gli ha concesso il privilegio dell'uniforme ricamata, come quella dei MAIRES della altre comunità che hanno una popolazione al di là dei 5000 abitanti”. Ora il Sindaco, in un tempo in cui le divise erano di moda, poteva indossare la sua luccicante uniforme. Mi domando dove l'avrà messa quando tornò il Governo Granducale, in quanto lo stesso Muzzi restò fermo nella sua carica di Sindaco.
22 Giugno 1809
Viene la proposta da parte del Sottoprefetto di istituire a Poggibonsi un deposito di mendicità. Con l'istituzione di questo deposito l'Imperatore, purgando la società dalle mendicità, ridotta a mestiere, vuole assicurare ai poveri una comoda esistenza. Qualcosa per i poveri si era tentato di fare.
28 Giugno 1809
Si richiede una statistica dello stato delle granaglie e legumi del mercato. Si vuol sapere quanto grano, olio, vino, ecc. il Governo possa disporre, non solo per nutrire le popolazioni civili, ma anche e soprattutto per alimentare le truppe. Lumeggia così la perfetta organizzazione del nuovo regime. I proprietari sono obbligati a denunciare i prodotti della loro terra. Se non ubbidiranno all'ordine saranno denunciati al Giudice di Pace per le sanzioni previste dalla Legge.
8 Luglio 1809
Papa Pio VII, prigioniero del Generale RADET, accompagnato dal Cardinale Pacca, diretto a Savona per essere prigioniero di Napoleone, sostò alla Locanda dell'Aquila tutto il pomeriggio. Sulla sera, nel muoversi, la carrozza incontrò un grosso masso che la fece rovesciare su un lato. Tutta la popolazione accorse per aiutare il Pontefice, che, trasferito sulla carrozza del Cardinale Doria, proseguì per Savona.
15 agosto 1809
Il prossimo compleanno dell'Imperatore si doveva festeggiare solennemente: Il sottoprefetto invia a tutti i MAIRES una lettera circolare che vi riportiamo: “Siamo al momento che nuovi trofei si aggiungono alla gloria dell'Eroe del Secolo, al momento ch'egli sospende il corso della sua vittoria per accordare la pace al nemico sconfitto, che i suoi popoli vanno a celebrare la festa. Festa d'ora innanzi Europea e nella quale sono immesse delle grandi rimembranze. Il 15 Agosto deve essere per i Toscani un giorno di allegrezza e riconoscenza. Richiamate il concorso dei ministri dell'altare. Questa festa è ugualmente la loro, mentre essa consacra la memoria della Religione stabilita nel seno del più vasto Impero”.
15 agosto 1809
Era il compleanno dell'Imperatore e doveva essere festeggiato solennemente. Il Sottoprefetto invitò la popolazione a festeggiare. L'invito fu accolto alla grande. Si celebrarono funzioni religiose, ci fu una grande giostra, suonarono tamburi e volteggiarono bandiere multicolore, mentre la MAIRA (Palazzo Comunale) fu illuminata e furono accesi diversi diversi fuochi in alcuni punti del paese. Insomma, come per la vigilia della festa di S.Lucchese.
24 agosto 1809
Viene compilato lo “STATO NUMERICO DELLA POPOLAZIONE” della Comune di Poggibonsi. Insomma, il censimento. Si hanno questi dati: scapoli 1442; ammogliati 696; maritate 696 (evidente); vedovi 76; vedove 165; militari all'armata 14. Totale degli abitanti 4041. Nel capoluogo risiedevano 1192, a Staggia 272 e nelle campagne 2573.
23 Settembre 1809
Il Muzzi mandò al Sottoprefetto la rosa dei 10 nomi con la preferenza per i primi cinque, per l'istituzione del "BUREAO” di beneficenza. Era qualcosa di simile all'Ente di Assistenza Comunale. Attingeva i Fondi per la sua opera benefica prendendo il lO% sui biglietti dei pubblici spettacoli, chiedendo l'elemosina in chiesa ed Organizzando collette. I cinque erano Luigi Quattrini, Giuseppe Marzi, Antonio Frilli, Pietro Casini, Giuseppe Marchi.
25 Settembre 1809
Ad una lettera del 21 Agosto del Presidente della Commissione Centrale concernente fiumi e canali, il MAIRE Muzio Muzzi risponde: "Soltanto il fiume Staggia che allaga spessissimo i due tratti di strada Imperiale, la Fiorentina e la traversa pisana, ha necessità grande di correzione del suo corso, mediante un Taglio diretto, che potrebbe farsi imboccandolo nel fiume Elsa”. Purtroppo si farà 102 anni dopo, ma il Muzzi ci aveva visto bene. In questa realizzazione, il Muzzi poi passa all'idea di rendere navigabile l'Elsa. “Essendo sempre costante la portata d'acqua nel fiume, quindi ristretto il canale potrebbe diventare navigabile fino all'Arno, con un vantaggio non indifferente per il commercio interno, per l'agricoltura, per tutta questa parte della Toscana”. Non si hanno risposte in merito e non se parlò più. Per quell'epoca non era una cattiva idea.
14 Ottobre 1809
Tutto viene elencato e catalogato, con statistiche compilato con cura su modelli forniti dal Governo Centrale. I precedenti governi non conoscevano neppure lontanamente un'amministrazione così ordinata e precisa. “Occorre uno stato approssimativo dei mobili, ossia della ricchezza mobiliare posseduta dai cittadini. Solo 15 cittadini sono iscritti in questo elenco. Sul valore dei mobili sarà messa una tassa. Pietro Casini, Giuseppe Marzi e Giambattista Marzi avevano un imponibile di 1600 franchi, l'ultimo, Giuseppe Baldinotti, un imponibile di 500 franchi. Vi è un'annotazione di contro, vi sono individui che non hanno che mobili necessari per l'uso giornaliero ed in questa Comune non vi sono apparate e fornite di mobili di ornamento di lusso”.
7 Novembre 1809
Il Prefetto chiede la verifica e la numerazione dei cavalli e dei bestiami che esistono nel Comune. Vi erano 95 cavalli, 281 asini, 723 buoi, 3972 fra pecore e capre. Si dice che le quantità di bestiame necessaria all'agricoltura e per il nutrimento della popolazione dovrebbe essere aumentata e perfezionata.
24 Novembre 1809
In questo periodo non mancano le statistiche. I precedenti Governi non conoscevano neppure lontanamente un'amministrazione così ordinata e precisa. Fra le altre attività si parla di industria locale. A Poggibonsi vi sono quattro fabbriche di cappelli, in pelo di lepre, lane e pelo di cammello, prodotti acquistati a Livorno da grossisti e importatori. La chiusura del porto di Livorno ha ridotto la produzione che era di 15.000 capi. Gli operai da 70 sono scesi a 30.
14 Gennaio 1810
I Francesi esercitavano pesanti pressioni per ottenere soldati. I coscritti che non si presentavano venivano sostituiti con quelli immediatamente “seguenti nelle liste”.Questi verranno rimandati a casa se i coscritti si presenteranno. Così le famiglie dei sostituti si fecero parte diligente per fornire indicazioni sui renitenti. Tutti i mezzi erano buoni per reperire soldati. Sì poteva arrivare all'arresto dei parenti, al sequestro e vendita dei loro mobili e infine era imposto ai proprietari di licenziare le famiglia dei coscritti renitenti.
19 Gennaio 1810
Agostino Pertici era stato riformato perché affetto da ernia. Ma i medici non erano poi tanto sicuri che fosse proprio ernia. Allora il Sindaco fu invitato a raccogliere gli indizi più esatti e verificare se l'ernia fosse antica e non fosse l'effetto di un esercizio violento che avrebbe potuto aver fatto il coscritto per darsi l'apparente infermità.
4 Giugno 1810
La legislazione francese aveva legalizzato il mestiere di mendicante. Segue “La professione di mendicante non potrà essere esercitata da coloro i quali non avranno ottenuto la permissione dal MAIRE della Comune, ove essi vorranno esercitarla. I mendicanti non potranno mettersi in viaggio prima di essere stati muniti di una carta di gita. Il medicante che viaggerà con questa carta riceverà dai MAIRES delle Comuni un soccorso di 15 centesimi per lega. I MAIRES saranno rimborsati”.
27 agosto 1810
Era successo che un Poggibonsese, un certo Piccini, aveva ripudiato la legittima consorte. Il Maire pose il quesito al Procuratore Imperiale, che così rispose: “I Magistrati non possono d'ufficio obbligare una donna d'abitare presso il di lei marito: questo è un diritto che la Legge accorda al marito medesimo e come Voi sapete è libero ad ognuno di rinunciare ai propri diritti; se, dunque, il nominato Piccini non vuole la sua moglie presso di se, noi non possiamo obbligare quello a riceverla, né questa a ritornarvi”.
25 agosto 1810
Il Governo chiede un rilevamento industriale. Ci si limita a dire che a Poggibonsi esiste una fabbrica di cappelli dei Consortini (Antonio, Jacopo e Giuliano) nella quale lavorano dieci operai. Hanno un fatturato di 3000 franchi. La fabbrica è di 32 anni.
15 Settembre 1810
Viene fatta la numerazione delle case. Avveniva ciò in ordine progressivo senza tener conto delle strade. Le famiglie del Comune sono 714, quelle del capoluogo 250, quelle delle frazioni sparse in campagna 371.
7 Ottobre 1810
La Comune di Poggibonsi ammette un decreto con il quale stabilisce che il Convento dei Minori Osservanti dell'Ordine di S.Francesco, situato a S.Lucchese, doveva essere chiuso il 15 ottobre 1810. Nella stessa data il Prefetto di Livorno da disposizioni per la vendita di mobili ad essi appartenenti e per fare l'inventario degli oggetti di maggior pregio, che andavano per prima conservati e poi, per i vasi d'oro e d'argento, inviati alla zecca di Firenze.
23 Ottobre 1810
Napoleone stabilì per legge l'obbligo di vaccinarsi contro il vaiolo. La politica sanitaria del Governo Francese, occorre darne atto, fu veramente d'avanguardia. Si costituirono i comitati per la vaccinazione ed il 29 ottobre 1810 questo fu istituito in Colle essendo MAIRE il Sabolini.
28 Ottobre 1810
Viene pubblicato un bando del MAIRE rivolto a reprimere la vendita del grano in regime di monopolio. Incettatori abusivi percorrevano le strade comunali e imperiali, contrattavano ed acquistavano in contanti il carico del grano, direttamente sul barroccio o sulle some, e successivamente lo portavano al mercato pubblico, aumentando il prezzo di circa 1/3 su quello corrente. I colpevoli dovevano essere arrestati e condannati secondo la legge.
8 Giugno 1811
Il Ricevitore della Registrazione e del Demanio invia istruzioni al MAIRE di Poggibonsi per la vendita delle campane del soppresso convento di S. Lucchese. L'asta pubblica avvenne la mattina del 25 dello stesso mese.
22 Giugno 1811
Problema grave era quello della coscrizione obbligatoria. Nessuno voleva fare il soldato per Napoleone. Allora si mandò una colonna mobile per imporre la legge. Si facevano alloggiare nelle case dei renitenti fino a quattro soldati, che, oltretutto, dovevano ricevere dalla famiglia la paga spettante, cioè 4 franchi al giorno per i soldati, 4.50 per i caporali, 5 per i sergenti e 6 franchi se era un'Ufficiale. Come detto, il soldo era a carico dei padri o delle madri e, se indigenti, della Comune.
6 Agosto 1811
Il Procuratore Imperiale del circondario di Siena, comunicò che, con decreto Imperiale, Angelo Pieraccini era stato nominato giudice di pace del Cantone di Poggibonsi. Gli amministratori dovevano reperire un locale conveniente, che consistesse in una sala di udienza, una stanza per la cancelleria ed un'altra per gli uscieri, che serviva da anticamera. Venne tutto specificato. Il 1° Ottobre, il Pieraccini prese possesso del suo ufficio. Occorre ricordare che l'installazione del Giudice di Pace era stata richiesta fin dal 7 Giugno 1810.
17 agosto 1811
Nella Comune si tenevano tre fiere all'anno: quella di mezza quaresima, quella del primo martedì dopo la S.S. Trinità e quella del primo martedì di Settembre dopo la festa della Madonna. Fin da tempi immemorabili le dette fiere sono state fatte in dette cadenze.
2 Ottobre 1811
Si comunica al Comune che il soldato PIERRE MARTINI', in francese, è deceduto all'ospedale di GENES. “Si avvisi la famiglia e si ritiri il denaro e il vestiario del soldato.
5 Dicembre 1811
Il Presidente del Tribunale di Volterra scrive al MAIRE comunicandogli che il decreto Imperiale, con il quale Poggibonsi passava al dipartimento dell'Ombrone, era già per ordine superiore reso esecutorio per quel che riguarda l'ordine giudiziario. Anche le altre competenze passeranno da Livorno a Siena.
9 Febbraio 1812
II 1° Marzo 1812 viene comunicato che il 9 Febbraio a WESEL, nel circondario di CLEVES del dipartimento della ROER, è morto Giovanni ANGIOLOTTI (è un errore in quanto si tratta di Giovanni Ancillotti) che era CHASSEUTR all' 11° Reggimento leggero.
29 Aprile 1812
Il MAIRE viene avvertito che un corpo, forte di 11.027 uomini e 1518 cavalli, transiterà da Poggibonsi dal 19 Maggio all'8 Giugno. I foraggi saranno rimborsati. La Granduchessa invia 3000 lire (scusate franchi). Non si trova chi si fosse aggiudicato l'appalto della fornitura, anche se rimborsata celermente.
20 Luglio 1812
Pasquale Donzelli, che i francesi avevano ribattezzato PASCAL DONZELLI', che era partito da Poggibonsi a 20 anni di età, che era Cacciatore dell'11° Reggimento di Fanteria leggera, muore nell'ospedale di Wesel.
24 Ottobre 1812
Il GONDOLFO, Prefetto di Siena da al MAIRE una buona notizia: “il giovane poggibonsese Alessandro Mecatti ha vinto un concorso di ammissione alla Scuola Imperiale Veterinaria di Lione. Avrà la retta gratuita. Il Mecatti deve subito partire per la Francia ed il padre farà bene ad andare dal Prefetto a ringraziarlo”.
29 Gennaio 1813
E' arrivata alla Comune l'ordine di reperire tre cavalieri volontari (per modo di dire) "montati ed equipaggiati a spese della Comune, per costituire un corpo di spedizione. Ne viene trovato uno solo, un certo Giuseppe Baldi. Si delibera pertanto una spesa di 1200 franchi "che tanti credersi approssimativamente essere necessari per armare detto cavaliere, fornirlo di cavallo e pagarne il prezzo di arruolamento" (un premio per il volontariato)". E così Giuseppe Baldi divenne Ussaro dell'esercito Francese.
10 Dicembre 1812
Luigi Cibecchini e Pellegrino Sabatini non avevano assolutamente voglia di essere scaraventati in Russia. Lasciano l'esercito. Il Sottoprefetto Santacroce scrive al MAIRE di avvertire le famiglie che se entro 10 giorni i dieci giorni i due giovani non si saranno presentati, al loro posto saranno arruolati i rispettivi fratelli. La legge militare era spiccia.
24 Aprile 1813
Napoleone non dimenticava i veterani che venivano iscritti fra le guardie d'onore con decreto Imperiale. Furono cinque i Poggibonsesi iscritti nelle Guardie d'Onore: Sebastiano Puccianti, cappellaio, riformato per ferite; Giuseppe Tordini, vetturale, riformato per infermità; Antonio Targi, contadino (per infermità); Ferdinando Pieraccini, agrimensore (per ernia inguinale); Giovacchino Mazzarrini, contadino (per infermità). Il 20 Maggio muore il soldato LAURENT (Lorenzo) Fusi sul campo di battaglia di BAUTZEN alle ore due pomeridiane. Non ebbe alcun riconoscimento. Si premiava solo i reduci. I morti erano morti e basta.
18 Maggio 1813
Giunge al Maire di Poggibonsi, da quello di Colle, un'accorata lettera. La prima ballerina di quel Teatro, Carolina Zirletti, è fuggita da Colle e dalla propria famiglia con un giovane senese, tale Donato Venturi di anni 20. Una vera e propria passione travolgente. Il Mazzi è pregato di collaborare alle ricerche dei due fuggitivi, perché altrimenti il Teatro di Calle sarebbe rimasto privo della prima ballerina e rappresentazioni in programma avrebbero dovute essere sospese.
6 Luglio 1813
Morì nel letto d'ospedale di Colle Val d'Elsa il poggibonsese Jacopo Taliani, alla veneranda età di 98 anni e 6 mesi. Un primato sicuramente per quegli anni perigliosi.
14 Settembre 1813
Fu aperta una nuova farmacia da Pietro Sangiorgi da Castel Bolognese. Fu demolita il 18 Settembre la porta di S.Maria, detta Porta delle Chiavi, e nel mese di Agosto era iniziata da Jacopo Marri la costruzione di uno stabilimento per l'estrazione dell'olio di sansa.
14 Settembre 1813
Certo Pietro Sangiorgi da Castelbolognese, apre una nuova spezieria in Poggibonsi. Il Sansgiorgi acquista i vasellami, barattoli ed i medicinali da Pietro Casini, anch'egli speziale. I due erano amici ed avevano ricoperto entrambi cariche pubbliche. La spezieria era posta in una casa di proprietà del Sig. Marchi. Notare che in Poggibonsi vi erano ben cinque spezierie.
18 Settembre 1813
Viene demolita la porta delle Chiavi in precedenza chiamata la porta di S. Maria al tempo delle dominazione Napoleonica. Detta porta si trovava all'inizio dell'erta strada, dalla quale si accedeva alla chiesa di S. Lucchese. L'ordine venne dall'ingegnere Capo del Dipartimento, onde rendere più aperta e ariosa la strada che immetteva nella Via Senese. Sopra la porta vi era una torre di difesa.
14 Gennaio 1814
“Siccome la Granduchessa di Toscana ritira una parte degli armamenti esistenti in Siena per mandarli a Livorno, tra i quali vi saranno tre cannoni dì bronzo da 20, il Muzzi (Maire) nella giornata di domani deve provvedere a riparare i cattivi passi della strada della sua Comune, per facilitare il transito delle truppe.”
20 Gennaio 1814
Patetico è l'appello del SANTACROCE al Maire di Poggibonsi. Dura a morire è la speranza per i Francesi. "Signor Maire, Sua Maestà invita tutti i militari che hanno servito nella Guardia Imperiale a riprendere il servizio, fino al momento che il nemico non sarà scacciato dal territorio Francese. (Non dimentichiamo che eravamo definitivamente passati come territorio metropolitano francese a tutti gli effetti, senonché gli italiani non si sentivano affatto francesi autentici). Invita a compilare uno stato nominativo di quei militari esistenti nella sua Comune, che sono in grado di riprendere momentaneamente il servizio”.
2 Febbraio 1814
Quest'anno abbiamo in Toscana il succedersi di tre differenti governi. Fino al 2 Febbraio era in efficienza, pur tra tante difficoltà, l'amministrazione francese. Dal 3 Febbraio fino al 30 Aprile si ebbe il governo provvisorio di MURAT, mentre dal 1° Maggio in poi si restaurò il governo Granducale di Ferdinando III.
4 Febbraio 1814
Una lettera del Santacroce ai MAIRES segnò il crollo di tutte le speranze. Però occorre dare atto che gli amministratori Francesi non fuggirono tutti, anzi dettero disposizioni di emergenza, perché almeno fosse salvato il salvabile. La lettera annunciò che il Prefetto Gandolfo aveva nominato il consigliere Gelso Bargagli suo sostituto prima di lasciare l'incarico e che questo avrebbe dovuto svolgere funzione di Prefetto del Dipartimento, fino a nuova organizzazione, "che doveva essere imminente". Invitava tutti a rimanere al proprio posto ed aggiunge: “Ella ben vede che essendo mancata la forza militare per qualche momento, la salvezza dei popoli resta principalmente affidata all'autorità amministrativa. Consiglia e si preoccupa per il flagello da cui sono minacciate le popolazioni, per il prevedibile brigantaggio di alcuni scellerati. Consiglia di istituire rapidamente un reparto della Guardia Nazionale come è già stato fatto a Siena, Colle, Radda
e Asciano, che devono l'intera loro tranquillità agli onesti e virtuosi cittadini che ne hanno presa la difesa.
9 Febbraio 1814
Il Direttore Generale della Polizia invia una circolare a tutti i MAIRES. Si chiede l'adesione incondizionata al MURAT a tutti i cittadini e si invitano gli amministratori ad avere come punto di riferimento la religione (ci vuole una bella faccia tosta). La circolare diceva che lo stato politico d'Europa e specialmente l'Italia esigeva un nuovo ordine di cose. Sua Maestà, il Re delle Due Sicilie, di concerto con le altre potenze coalizzate, lo riconduceva anche in codesti dipartimenti. Ma per ottenere la tranquillità nelle Comuni si doveva sempre invocare il soccorso dell'Augusta dominante religione dei nostri Padri, che aveva consacrato i doveri della pace e della fraternità. Amavamo il nuovo Sovrano per meritare con la subordinazione il dono sospirato di una pace durevole e generale.
9 Febbraio 1814
In questa data il bando per la formazione della Guardia Nazionale nelle Comuni. Il Muzzi non perde tempo: compila un elenco di 72 nominativi appartenenti a tutte le classi sociali. Il 14 Marzo il Santacroce nomina gli Ufficiali di questa compagnia. Essi sono: Pietro Casini, Capitano, Giuseppe Del Zanna Tenente. I Sottufficiali saranno: Gaetano Pieraccinì (sergente maggiore) Romolo Marmocchi e Giuseppe Prunori (Sergenti).
7 Aprile 1814
Testardi come sempre i Poggibonsesi chiesero al Sottoprefetto di pagare con i soldi della comunità 70 lire per la festa di S. Lucchese. Il Mazzi credeva che il MURAT avrebbe concesso, se non altro per fare diversamente dal predecessore, l'autorizzazione ad assumersi spesa. Anche stavolta venne deluso. La risposta fu negativa. Era in vigore l'art.92 del Decreto Imperiale del 1810 (La musica era sempre la stessa).
26 Aprile 1814
Arriva la comunicazione ufficiale della restaurazione sul trono del Granducato di Toscana di Ferdinando III. La da il consigliere di Prefettura Nerucci, il quale dice “che ha ricevuto la notizia dal Sig/ Generale di Polizia del prossimo arrivo in Toscana di Sua Altezza Imperiale, il Granduca Ferdinando, il quale, in seguito alle convenzioni stabilite tra le potenze alleate, deve riassumere il Governo della Toscana”. Invita il MAIRE a raddoppiare il suo zelo e la vigilanza, affinché nessuno venga insultato nella proprietà e nella persona. Si deve opporre agli attentati ed arrestare i tumultuosi perturbatori ed i complici. Insomma, deve disporre gli animi a questo fausto avvenimento, tanto desiderato.
28 Aprile 1814
Il cronista Clemente Casini ci racconta che in alcuni paesi, appena si passò dal Governo Francese al Governo provvisorio, ci furono disordini di facinorosi. A Poggibonsi uno di questi avvenne il giorno della Festa di S.Lucchese. Al ritorno, a causa di laute bevute, gruppi di persone chiesero gli stemmi degli Ufficiali Pubblici di Napoleone. Occorre ricordare che senza tanta pubblicità, nottetempo, questi erano stati tolti sia al Comune che al botteghino del Lotto ed agli appalti di sale e tabacchi ed erano stati riposti senza pensarci più. La sera furono richiesti questi stemmi, gli furono dati e così li trascinarono per tutto il paese, poi portati in piazza per fare gran festa, si attaccarono a suonare tutte le campane e fare grandi falò. Non finì quì, perché volevano dal Casini lo stemma dell'Ufficio del Demanio, che era proprio nell'abitazione del Casini. Però lo stemma non c'era mai stato, ed allora, siccome avevano notato nell'abitazione una piccola
statua in gesso di Napoleone, gridarono e chiesero quella per distruggerla. Sta il fatto che un servitore del Casini molto sbadato aveva molto tempo prima infranto la statua e quindi non era il Casini stesso in condizioni di gettarla dalla finestra. Ci fu molta confusione, finché il Proposto Quattrini, entrato in casa dal retro, suggerì di far volare dalla finestra un'altra statua simile e così fu fatto contentando tutti quanti.
6 Maggio 1814
II Muzzi è impaziente di rimettere sugli uffici pubblici gli stemmi del Granduca Ferdinando III. Ora che non era più “schiavo”, ma aveva riacquistato la libertà (pur non facendo niente per riaverla) vuole esporre i segni del nuovo liberale governo (si fa per dire). Scrive al Sottoprefetto e chiede l'autorizzazione a fare ciò. Il 14 Giugno giunge la regolare autorizzazione di prendere dai “fondi delle spese impreviste la somma di franchi 60.54 per far collocare sopra la porta della casa Municipale il nuovo stemma fatto dipingere".
6 Maggio 1814
Il MAIRE Muzzi, sempre lui, chiese al Sottoprefetto di prelevare dalla cassa della Comune 6O franchi per concorrere alla spesa per la festa della restaurazione di Ferdinando III. Il Muzzi, che con disinvoltura aveva abbracciata la nuova causa scrisse: “Avendomi il Parroco di questo Capoluogo pervenuto che diversi fedeli con delle volontarie offerte hanno cumulato una somma per fare una solenne festa il 15 prossimo, in rendimento di grazie all'altissimo per la nostra liberazione dalla passata schiavitù e per averci ridonato il nostro antico ben amato Principe, ho conosciuto non men che necessario che prudenziale che questa Comune concorresse con le sue rendite a render più sfarzosa e decorosa la festa medesima”. La festa fu fatta in modo solenne con messe, TE DEUM e Tantumergo in musica e dopo ci fu la solenne benedizione all'affollato popolo. Ci furono corse di barberi ed alzato un pallone volante. Fu fatta l'illuminazione di tutto il paese. Infine fu distribuito del pane alle famiglie
più indigenti.
20 Maggio 1814
Si compie uno scempio amministrativo dei più gravi. Vengono aboliti gli atti dello “Stato Civile”. Si rendono inutili negli archivi della MERIA i registri dei nati, dei morti e dei matrimoni, che vi furono trasportati dagli archi delle Curie Vescovili. Tutti i registri dovevano essere restituiti ai rispettivi Vescovi e parroci. Andò così disperso un patrimonio enorme, per fare un favore alla Chiesa, che non fu in grado di portare avanti un'anagrafe così bene ordinata come allora, perdendo tutto quanto fino al 1865 con l'avvento dello Stato Italiano.
1° Giugno 1814
Il primo cittadino non si chiamerà più MAIRE, ma Gonfaloniere, cioè riprenderà l'antico titolo.
25 Marzo 1815
Ore 16 Papa Pio VII passò per Poggibonsi, provenendo da Roma. Si trattenne nella stazione di Posta per cavalli, per circa un'ora, ascoltando il clero di Colle e Poggibonsi e le numerose suppliche. Infine, con la consueta benedizione partì alla volta di Firenze, ospite di Ferdinando III di Lorena.
1° Giugno 1815
Ripassò Papa Pio VII il 25 Marzo 1815 e sostò di nuovo alla locanda dell'Aquila. Ripassò da Poggibonsi il 1° Giugno dello stesso anno, proveniente da Barberino. Verso la strada che conduce a Cinciano, ebbe un bisogno impellente, che soddisfece nella casa colonica a fianco della strada.. Ancora oggi si trova una lapide che ricorda l'avvenimento e la località è chiamata “la Pisciata del Papa”.
2 Giugno 1815
L'ottantenne Pontefice Pio VII, rientrando a Roma dopo la fuga del 25 Marzo, passò da Poggibonsi, che, sapendo del passaggio, aveva preparato solenni cerimonie. La sua venuta fu alle 10.30. Fu esposto il Venerabile e preparata la nostra Collegiata in maniera da dover ricevere un soggetto di tanto rispetto. Il Clero di Colle e Poggibonsi, il Vescovo di Volterra ed altri Prelati tutti parati facevano ala all'ingresso della Chiesa per ricevere il Santo Padre. Un'orchestra a due ordini fu eretta sopra la fonte di Piazza. Tutti questi preparativi, che erano costati tempo e denaro, furono inutili. Piovve a dirotto ed il Pontefice non scese nemmeno dalla carrozza, per l'acqua che veniva e per la folla immensa che circondava la carrozza. Erano piovuti a Poggibonsi tutti i paese circonvicini. “Così il Papa se ne andò” (Clemente Casini).
15 Aprile 1816
Furono consacrate le due campane più grosse del campanile. Era un lunedì dì Pasqua.
16 Maggio 1816
Viene abbattuta la Porta del Poggiarello, o di S.Giovanni. Era proprietario il Senatore Ippolito Venturi, nobile Fiorentino. Avendo attigua la fattoria, sembra che al Nobile Venturi fosse d'ingombro detta porta, sia per la luce che per la ventilazione delle case attigue di Vìa del Poggiarello. Sopra la porta vi erano due stemmi. Uno con il LEONE (Comune) e l'altro con la croce Guelfa.
25 Luglio 1816
Sapete del campanilismo esistente tra Colle e Poggibonsi? Ecco un'altra prova: Pio VII concesse ai canonici della Collegiata di poter officiare le funzioni in mozzetta e rocchetto (mantellina violacea e cotta bianca con trina), come avveniva nella chiesa di Colle già da tempo. Pensate che ogni canonico dovette spendere 30 scudi circa ciascuno, per un totale di 130 scudi, per fornirsi questo vestiario. Con la miseria che c'era!! Il 25 luglio 1816, per la festa di S.Giacomo, i canonici iniziarono ad officiare per detto privilegio.
Anno 1818
Ecco i nomi delle antiche Vie e Piazze: Piazza Principale e del Mercato (Piazza Cavour); Via Regio Romana o Borgo Maestro; Piazza Calda (da Vicolo delle Chiavi fino al cinema Garibaldi. Non vi esistevano edifici, ma solo una grande piazza); Via Piana o Scorciatoia Romana (Vicolo delle Chiavi); Strada Regia Romana esterna (Via Senese); Piazza dell'Erba (Savonarola); Via degli Abbruciatoi (Becheroni – Nagy), così chiamata a causa di un incendio causato dai Fiorentini nel 1313; Via del Giardino (Ciaspini); Piazza Ricasoli (Largo Gramsci); Strada Regia Livornese (XX Settembre); Strada Regia Fiorentina (Marconi); Via della Croce (da Piazza Frilli a Piazza Savonarola); Via dei Carbonai (bassa Borgo Marturi); Fondaco del Pozzo (l'attuale Via Roma prima del taglio della strada fino alla Piazza Nuova); Via dell'Albero; Via del Mandorlo; Via dell'Alloro (Montorsoli); Via del Ciliegio; Via dei Macellari; Via del Poggiarello (Marmocchi). Il cimitero era a ridosso delle mura, grosso modo nell'attuale Piazza Nuova.
6 Luglio 1820
Il teatrino posto in Via Maestra a metà della parte inferiore prese fuoco a causa di una capanna che sovrastava un'abitazione del secondo piano, abitata dalla famiglia Livi, alla quale prese fuoco il cammino della cucina. Andò tutto distrutto.
1 Gennaio 1821
La mattina di Capodanno fu battezzata, cresimata, comunicata e sposata Caterina Dauvidis con Pellegrino Sabatini, i quali ebbero come padrini Anna e Giuseppe Marchi. Occorre raccontare che Pellegrino Sabatini nel 1809 era stato portato e arruolato in Spagna poco più che adolescente come soldato di leva. Disertò, ma fu riacciuffato ed inserito nella Grande Armata. Fuggì di nuovo e di nuovo fu reinserito nei ranghi. Nel 1814 Napoleone accordò il congedo a tutti i coscritti. Pellegrino, figlio di un calzolaio, si imbarcò e fuggì nelle Piccole Antille, nell'isola di Barbados. Qui si ingegnò a fare il ciabattino per sopravvivere. Ma si innamorò e sposò con Caterina Dauvidis. Nel Febbraio 1820 si imbarcò con la sposa per tornare ed a metà dell'anno era a Poggibonsi. Il padre e tutti i concittadini lo accolsero festosamente. Il problema era che la sposa era di religione protestante. Allora ci pensò il Proposto Quattrini, superando l'ostacolo
con un corso accelerato di catechismo e di lingua italiana, in quanto Caterina parlava solo francese. Ma la ragazza era intelligentissima ed imparò entrambi in fretta. E così “vissero felici e contenti”.
28 Marzo 1822
Nasce a Poggibonsi PIETRO BURRESI, clinico insigne. Il 23 Dicembre 1846 ebbe la condotta di Poggibonsi. Morì nella sua villa del Galloria il 14 Ottobre 1883.
28 Aprile 1825
Proprio il giorno di S. Lucchese, Lucchese Fornai, detto Chesino, presente a Roma, chiese al Papa di allora, precisamente LEONE XII, di concedere a lui ed a tutti i suoi consanguinei ed affini di 1° grado l'indulgenza plenaria in “articulo mortis”, comprese le dodici persone che erano con lui. Il Papa concesse tutto ciò, come si rileva dal certificato rilasciato in questa data, certificato attualmente in mano al Sig. Antonio Fornai in Poggibonsi e la cui fotocopia è esposta nella cosiddetta “Casa di Chesino”, che attualmente ospita la biblioteca.
Giugno 1825
Durante la prima metà dell'Ottocento ci fu il risveglio dell'industria serica, in particolare in Val d'Elsa per lo sviluppo della coltivazione del gelso e dei bachi da seta. Quasi in ogni famiglia, durante i mesi di Giugno e Luglio si coltivava il baco da seta. Fu destinata una piazzetta vicino alla porta Fiorentina per il mercato del bozzolo dove le trattative avvenivano il martedì, giovedì e sabato nei suddetti mesi.
Maggio 1832
In questo borgo vi fu sicuramente un nucleo di patrioti in stretto collegamento con la “Giovane Italia” con a capo Francesco Costantino Marmocchi. Il Dott. Pietro Magnani di Ravenna dice: “Da Firenze passai a Poggibonsi. Discorsi con il Marri, giovane di 28 anni che mi fece vedere molte lettere del Marmocchi. Il Marri mi diceva che si affaticava molto per la campagna ad istruire i contadini e che ne aveva tirati molti al partito, essendo fanatico fino all'eccesso per la rivoluzione. Mi introdusse poi dallo speziale Del Zanna che mi fece gli stessi discorsi.
19 Luglio 1833
Questa mattina i gendarmi irruppero nell'abitazione di Costantino Marmocchi, rovistarono in ogni angolo e dopo averlo legato, come un comune malfattore, lo condussero a Firenze nella prigione del Bargello. Ciò era potuto avvenire grazie ad una spiata di un certo Nistri, che si era infiltrato nelle file dei cospiratori contro il governo Granducale (Era un esponente della Giovane Italia).
23 agosto 1833
Un decreto della Sacra Congregazione dei Riti, approvato Pontefice Gregorio XVI, in questa data costituiva S.Lucchese, principale patrono di Poggibonsi e del suo distretto, concedendo di celebrare la festa con rito doppio, appagando così i voti del popolo e del Comune di Poggibonsi, che aveva, sin da molti secoli addietro, acclamato S.Lucchese suo protettore.
24 Maggio 1834
La fonte di Piazza iniziò la sua attività.
14 Febbraio 1839
Reduce da Napoli, alle sette di sera, arrivò a Poggibonsi Sua Altezza Imperiale Alessandro, Principe ereditarlo di Russia, figlio dell'imperatore Niccolò I (1825-1855). Pernottò nella locanda della Cordona, che da allora cambiò il nome in locanda dell'Aquila Imperiale.
Aprile 1848
Il Proposto scrive al Gonfaloniere: “E' noto abbastanza quanto sia grande nel Popolo di Poggibonsi l'entusiasmo ed il calore per la santa causa Italiana. Ai primi del passato Aprile, 30 giovani di questa terra marciarono volontari per le pianure della Lombardia”. Si stava diffondendo un'azione intelligente da parte del basso clero per portare i contadini alla diretta partecipazione alla lotta per l'indipendenza, dando buoni frutti.
25 Maggio 1848
La divisione Toscana in Lombardia, che partecipò alle battaglie di Guatatone e Montanara, era comandata dal Generale LAUGIER (Toscano) e ascendeva a 6972 uomini. Parteciparono a questa battaglie 25 Poggibonsesi, di cui si ricorda Achille Becheroni, Ferdinando Bruschettini detto Leggerino, Dott. Raffaello Brini, Dot t. Ottaviano Pieraccini, Cesare Lombardini ,un certo Leprini, Polifonte Puccianti, Egisto Righi, Luigi Lombardini, Agenore Gelli ed un tale di nome Moccia, che non sappiamo se sia il nome o il soprannome. Sul campo ebbero gloriosa morte Achille Secheroni, che fu trovato moribondo in una fossa con due ferite, e Ferdinando Bruschettini, che perì per un'esplosione dell'artiglieria nemica.
29 Maggio 1848
Nel corso della prima guerra d'indipendenza a Curtatone e Montanara morirono in postiglione Ferdinando Bruschettini e Achille Becheroni, ambedue volontari corsi in aiuto dei Piemontesi contro gli austriaci.
8 agosto 1848
A proposito della resistenza dei contadini all'arruolamento per l'indipendenza d'Italia, il parroco di Gracciano, in una lettera di risposta al Gonfaloniere di Poggibonsi, dice: “I contadini sono disamorati dei loro padroni, i quali dominano sopra di essi; come può persuaderli il Parroco?”. Rispondono: “Diano il buon esempio i nostri padroni, andiamo anche noi”. Si diceva: “Sono i Signori che hanno voluto la guerra per i il loro interesse, forse per guadagnare anche da questa, quindi se la sbrigassero loro”.
9 Gennaio 1849
I lavori di Poggio Imperiale furono impostati sicuramente non prima della fine del Gennaio 1489, ossia dopo la nomina del provveditore, deliberata in questa data. "Provvisore per i lavori fu nominato Leonardo di Giovanni Salvadore del Caccia, Fiorentino".
15 Maggio 1849
I1 Prefetto di Siena scrive al Pretore di Colle a proposito del comportamento del Clero nei confronti del potere (occorre ricordare che nel frattempo il Granduca si era allontanato ed al potere era Francesco Domenico Guerrazzi, che governò per 63 giorni), in relazione alla poco conveniente condotta del clero di Poggibonsi, la poca moralità, il traviamento delle opinioni popolari. Nella risposta il Pretore di Colle, oltre ai gravi sospetti, precisa che Don Giuseppe Ferruzzi, Don Antonio Terzi, Don Pellegrino Lisi, Don Gaetano Sprugnoli, Don Vincenzo Caiani, Don Vincenzo Renieri e Don Benedetto Marchi, proposto di Poggibonsi e gli altri parroci delle frazioni sono coloro del tutto discostatisi dai doveri santissimi del sacerdozio ed abbandonatisi ad un apostolato mirante al disordine, all'anarchia, alla sovversione di ogni principio religioso e cosiale. Furono dichiarati portati al comunismo.
16 e 23 Maggio 1849
Dopo il governo provvisorio del Guerrazzi, in quell'anno avvenne la restaurazione dei Lorena con l'aiuto delle truppe Austriache. Senonché i liberali continuavano a fomentare disordini a favore della libertà. La situazione era tesa, tanto che per Poggibonsi il Delegato di Colle proponeva al Prefetto di Siena misure pressoché eccezionali verso la popolazione suddetta, fra le quali a mio avviso sarebbe quella di stanziarvi a carico della popolazione medesima quattro Compagnie delle truppe Austriache.
27 agosto 1849
Giuseppe Garibaldi, accompagnato dal Capitano Leggero (Luigi Ciliolo), arrivò alle otto del mattino e sostò nella casetta di Giuseppa Bonfanti, alle porte del paese. La Bonfanti era sposata con Serafino Pucci. La mattina dopo Bonfanti andò a cercare Cecco Marri, che as ua volta chiese a Nicola Montereggi, detto Cola di Guerrino, di portare il Generale a Bagno a Morbo, vicino a Saline di Volterra, e se ne tornò a Poggibonsi senza voler riscuotere il trasporto, ricusando l'offerta in denaro del Generale.
14 Ottobre 1849
Viene inaugurata la ferrovia Empoli – Siena, denominata “Strada Ferrata Centrale Toscana”, che vede in Poggibonsi il maggior centro di attività.
14 Maggio 1850
Le condizioni di lavoro erano molto precarie e quindi molti disordini si manifestarono proprio per mancanza di lavoro con una situazione miserevole generale. Si scrive in un rapporto: “Vi è qualche malcontento nella classe dei pigionali braccianti di questa popolazione, stante la maggioranza di lavoratori alla terminazione di quella via ferrata, cosicché più e diversi si trovano a vivere nello squallore e nella miseria, per cui si ha motivo di ritenere possibile un qualche disordine.
20 agosto 1850
Rapporto del delegato di Colle al prefetto di Siena: “Circolata in mattina del 19 la voce che stava giungendo una locomotiva per caricare ghiaia Tre lavoranti si presentarono all'Ispettore Pannilunghi per essere impiegati in quel lavoro e l'ottennero. Nel loro esempio vari altri vi si recarono alla spicciolata a prendervi parte, uno dietro l'altro, fino al numero di 43 senza domandare ed ottenere licenza .Arrivato il treno fu intimato agli altri ad allontanarsi, ma essi, senza far motto, perseguirono a lavorare, per lo che l'Ispettore temendo quel silenzio, richiamò la forza dei Regi Gendarmi alla cui vista, senza fare osservazioni di sorta, tranquillamente si allontanarono dopo aver riscosso il lavoro fatto”.
19 Gennaio 1853
L'azione degli anti-Lorenesi si faceva sempre più massiccia ed i governativi non avevano la forza per impedire manifestazioni di tutti i tipi. Una lettera del Sergente dei Gendarmi di Poggibonsi al Prefetto di Siena riporta: “Nella mattina del 17 corrente, in Poggibonsi ed in vari punti di questa terra, alle cantonate vi era scritto con il carbone: "Morte al Municipio di Poggibonsi”. Le informazioni date dal Gonfaloniere del motivo di tal dimostrazione dei cittadini riguardavano l' esser stati aggravati delle tasse, le quali non sembravano ripartite con equità. Ma le ragioni erano ben diverse.
12 Aprile 1854
Nasce a Poggibonsi CESARE ADREUCCETTI dal padre Francesco e da Clementina Verdiani. Abitava in Vicolo S. Gregorio, poi in Via Maestra al N°12 e successivamente in Via A.Frilli al N°5. Maestro di musica diresse per molti anni il corpo Bandistico "G. VERDI". Musicò un'opera con il titolo “La Nella”, ma non ci ha lasciato niente di tutto questo. Abbiamo però, sempre in dotazione al Corpo Bandistico, una marcia funebre famosa intitolata “Eterno dolore”, che il popolo cambiò in “II pianto della Regina”. Questo secondo titolo gli pervenne dal fatto che, con questo pezzo, partecipò ad un concorso indetto in occasione dell'omicidio del Re Umberto I° per una marcia funebre. Il pezzo dello Andreuccetti fu selezionato fra numerosi concorrenti ed ebbe una posizione altissima in classifica, tanto che fu suonata da una delle numerose bande, che facevano ala al passaggio del feretro. Molti concittadini la ricordano poiché prima la Banda
accompagnava il trasporto funebre in paese. Devo dire che, a mio giudizio, era molto bella, a parte il fatto di essere una marcia funebre.
1 Marzo 1855
Nei primi mesi del l855 fino all'Ottobre dello stesso anno, vi fu una violente esplosione di colera, stante il fatto della mancanza in molte abitazioni di impianti igienici (niente latrine, condotte, bottini e scoli per gli acquai). Il superaffollamento della zona all'interno del paese, specie nella Parrocchia di S. Maria, provocò notevole mortalità. Nel mese di Luglio furono evacuate diverse abitazioni malsane e si istituì un lazzeretto a Romituzzo, lontano dalle abitazioni, che restò aperto dal 25 Agosto al 6 Ottobre 1855. Da 3709 abitanti del 1854 si passò a 3290 nel 1856. I morti, come vedete, furono numerosi (l'epidemia si era sparsa da La Spezia in giù. Qualcuno, dicendo che a La Spezia c'era il colera, andò a casa e gettò tutte le spezie che aveva, compreso il pepe).
7 agosto 1855
I1 Gonfaloniere propose all'assemblea la corresponsione di 500 scudi per favorire l'acquisto da parte di Stefano Masson del Mulino della Nazionale, per impiantarvi la lavorazione del ferro a filiera. La proposta fu accolta, ma il versamento doveva avvenire in 4 annualità a cominciare dal 1856 e con l'obbligo del Masson di usare maestranze del paese. Viste le difficoltà, il Masson si rivolse al Comune di Colle, che accolse le sue richieste.
7 agosto 1855
Si prospettò un'incremento industriale da parte di Stefano Masson (Savoiardo) per l'impianto della lavorazione del Ferro a filiera. Gli interessava il Mulino della Nazionale e la gualchiera per l'energia idraulica che vi si produceva. Il prezzo richiesto dal proprietario (Famiglia Cappelli) era di 8750 scudi ed il Masson ne offriva 8250. Il Gonfaloriere propose all'assemblea Comunale di corrispondere la differenza dei 500 scudi. L'assemblea accolse l'ìdea, ma il versamento doveva avvenire in 4 anni. Il Masson si rivolse, il 20 Agosto al Comune di Colle, che accettò la proposta. I nostri amministratori avevano vincolato l'affare, oltre al dilazionamento, al fatto di esigere l'uso di maestranze locali. Così fallì la possibilità di inserire il paese nell'industria, precludendoci per almeno 100 anni lo sviluppo che sbbe Colle con la filiera e tutte le attività dell'indotto. Evidentemente non seppero valutare appieno l'enorme possibilità.
6 Ottobre 1855
Nei primi mesi del 1855 e fino all'ottobre dello stesso anno, vi fu una violenta esplosione
di colera, stante il fatto anche della mancanza in molte abitazioni di impianti igienici (niente latrine, condotte e bottini per le acque) ed il superaffollamento della zona all'interno del paese nella parrocchia di S.Maria provocò notevole mortalità. Nel mese di luglio furono evacuate diverse abitazioni malsane e si istituì un lazzeretto a Romituzzo, lontano dalle abitazioni, che restò aperto dal 25 agosto al 6 ottobre 1855. Da 3709 abitanti del 1854, si passò a 3290 del 1856. Come vedete i morti furono numerosi.
14 Aprile 1859
Sempre più numerosi erano i volontari che abbandonavano la propria abitazione ed il lavoro, per arruolarsi nelle truppe Piemontesi alleate della Francia contro l'Austria. Della Valdelsa troviamo che sette volontari si erano imbarcati a Livorno: Oreste Bui, facchino, Vincenzo Barzelletti, pastaio, Adamo Giannetti, bottegaio, Alessandro Marmocchi, farmacista, Pietro Marini, falegname. Fino ad allora i volontari partiti dal porto di Livorno erano stati 967. Ma i volontari furono molti di più in Valdelsa e ciò si deduce da un rapporto che dice: “per non togliere tante giovani energie al paese, gli organizzatori impediscono, in parte, le partenze per il Piemonte, che comunque ai primi dì Maggio, raggiungeranno il numero di 518, aiutati dai denari di offerta privata”. Vanno aggiunti i volontari partiti per via terra che non sono valutabili.
15 Marzo 1860
Per l'annessione al Regno d'Italia si votò il 15 Marzo 1860 a suffragio universale. I votanti furano 386.445: per la Monarchia Costituzionale 366.571, per il Regno Separato 14.925. Questo in Toscana, a Poggibonsi gli elettori furono 2391 ed i voltanti 1758. Votarono per il Regno 1725, mentre per il Regno separato votarono 21 elettori e 12 voti furono nulli.
19 agosto 1867
Giuseppe Garibaldi passa per la seconda volta da Poggibonsi e va a ringraziare la Giuseppa Boinfanti per l'ospitalità concessagli quando, in fuga, fu riparato il 27 Agosto 1849. Il 4 luglio 1870 alcuni cittadini di Poggibonsi, per ricordare il fatto, apposero una lapide sulla casa dei Bonfanti. Il Comune anche stavolta brillò per la sua assenza.
27 Luglio 1871
Il molto Reverendo Padre Ignazio da Poggibonsi, vice Prefetto Apostolico Cappuccino della Compagnia di Gesù, muore nella città di CONCEZIONE DEL CHILI e ad esso viene dedicata una solenne Orazione Funebre in lingua Spagnola da Reverendo Padre Mariano Capodevilla.
2 Aprile 1860
Lettera da Staggia del Dott. Ferdinando Marmocchi al Sindaco dì Poggibonsi: "Sarebbe necessario che Lei, Signoria, mandasse qua la guardia Municipale, affinché invigilasse sopra la pulizia del paese che Le assicuro essere un vero letamaio; in quasi tutte le abitazioni trovasi masse di concime in fermentazione, molti animali di razza suina, pecorina, bovina tenuti sempre nel letame. In molte case, per mancanza di acquaio o per incuria, tutto gettasi nella pubblica strada, come pure vi sono molti depositi di materie immonde, cosicché ci troviamo sempre immersi in un' atmosfera di putride esalazioni, che con il riscaldare della stagione andranno sempre aumentando”. Ma anche nel capoluogo del Comune la situazione non era migliore.
14 Gennaio 1861
Silvano Marmocchi inviò al Dott. Ercole Sangiorgi, Gonfaloniere del Comune di Poggibonsi, un progetto di incanalamento del Fiume Elsa tra le città di Colle e Poggibonsi prospettando inoltre, standovi la disponibilità. dì poter avere una forza motrice elettrica, la possibilità di erigere una fabbrica d'armi. Qualcuno vedeva lontano e proponeva progetti che avrebbero sicuramente
trasformato in meglio il nostro paese.
23 Dicembre 1864
Nacque GAETANO PIERACCINI. Si laureò in medicina nel 1888. Si occupò di politica nel Partito Socialista. Scrisse un'opera monumentale che porta il titolo di “la stirpe dei Medici di Cafaggiolo”, che gli valse il conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze. Scrisse un trattato di ibridazione proprio nel nostro paese, con numerosi esempi di cittadini interessati. Fu il primo Sindaco di Firenze nel 1944, dopo la liberazione che fu seguita da Giorgio La Pira e da Mario Fabiani. Morì a 93 anni nel 1957.
31 Dicembre 1866
Nella Cassa di Risparmio di Poggibonsi vi erano 724 depositanti così suddivisi: da L.1 a L.50 – 125; da 50 a 100 – 125; da 100 a 300 – 255; da 300 a 500 – 67; da 500 a 1000 – 108; da 1000 a 2000 – 44. Oltre 2000 nessuno. In tutta la Valdelsa i depositi oltre L.2000 erano due soltanto, a Castelfiorentino nel 1866 e 1869.
1° Giugno 1873
Viene costituita a Poggibonsi la sezione dell'Internazionale, come risulta da una lettera indirizzata ad Andrea Costa in data 7 Luglio 1873 dal poggibonsese Ezio Righi. La sezione fu costituita, poi sciolta e poi ricostituita con colori varianti, anche per il variare delle posizioni. Il primo nucleo ebbe carattere anarchico, e Andrea Costa se ne occupava con particolare interesse, subito dopo il congresso di Ginevra del 1° Settembre 1973. Un rappresentante della sezione di Poggibonsi partecipò al congresso di fondazione della Federazione Nazionale a Pisa il 7/12/73.
20 Giugno 1874
La lotta campanilistica fra borghi vicini si acuiva notevolmente proprio in periodi così difficili. Fra Poggibonsi e Colle regnava una notevole divisione e l'odio permaneva. Di un piccolo fatto che riguardava un barrocciaio di Colle, che sembrava fosse stato aggredito in Poggibonsi, se ne fece un motivo da “crociata”, se non fosse intervenuta la forza pubblica ad impedire ad un gran numero di colligiani, capeggiati dai parenti della presunta vittima, di partire in massa per Poggibonsi onde fare vendetta immediata e sommaria.
14 Gennaio 1877
Il giornale "II RISVEGLIO” di Siena, pubblicò in questa data la seguente notizia:: "Nella fabbrica di pasta condotta da Giovanni Mangani a Poggibonsi, gli operai che lavoravano 12 o 13 ore al giorno, guadagnavano L.1.70. Ebbene ieri sera il Sor Giovanni chiamò diversi dei suoi lavoratori, dicendo che era costretto a diminuire la loro paga o licenziarne uno. Gli operai risposero che non volevano condannare nessuno. Sai cosa rispose il Mangani ? Se volete lavorare questa è UNA LIRA E CONQUANTA e se non vi pare, andatevene”.
1° Giugno 1879
Venne approvata la costituzione del Pio Istituto Confraternita di Misericordia e fu nominato il primo consiglio di Amministrazione, che prese il nome di “Magistrato”, con a capo un Presidente con il titolo di Governatore. Il primo Governatore fu eletto Pietro Marzi.
15 Novembre 1879
Si approva la costruzione di un edificio scolastico proprio dove ora è sistemata la Scuola media al Viale Garibaldi. Il progetto della scuola faceva scendere la spesa a L.26.170,89. Il 21 Dicembre 1887 è approvato il regolamento delle Scuole elementari. Le scuole urbane erano composte da quattro classi maschili ed una a Gavignano. Il 28 Dicembre 1889 si chiede la sopraelevazione del palazzo scolastico perché circa 300 alunni non vengono iscritti per mancanza di locali.
25 Gennaio 1880
Difficoltà erano sorte nelle assemblee della già costituita Confraternita di Misericordia, per ambizioni personali contrapposti. La Confraternita era temporaneamente ospitata nella cappella detta di S. Gregorio, spettante alla Propositura ed allora, per le divergenze suaccennate, in questa data fu proposto di costruire "una cappella con pubbliche oblazioni ed un locale annesso ad uso di ospedale, per sopperire ai bisogni che formano oggetto di questa Pia Istituzione". La proposta fu approvata alla unanimità dell'assemblea e così nasceva il primo germe che dette luogo alla costruzione dell'Ospedale. (Attenzione: quello di Piazza Burresi).
25 Aprile 1880
“II Governatore della Misericordia domanda di essere autorizzato di avanzare istanza al Municipio, per ottenere un'area dì terreno dell'orto già Bonelli - Vanni, oppure quella zona rimasta invenduta di proprietà del Comune, per costruirvi la chiesa e stanze annesse per uso dello spedale, che detta Confraternita si è prefissa iniziare a sollievo dei miserabili del paese, offrendo detto Sig. Governatore di operare lo sterro di detto orto a sue spese, sempre che la comunità ceda o l'uno o l'altro degli appezzamenti richiesti. Notando che l'offerta fatta al Comune dal detto Governatore di eseguire tutto lo sterro dell'orto, già Bonelli -Vanni, viene ad ascendere, conforme la perizia dell'Ufficio Tecnico Comunale, alla non lieve somma di L. 989 e 82 centesimi”. (Ospedale di Piazza Burresi).
27 Maggio 1880
Il Magistrato della Misericordia approvò la pianta della cappella e dell'ospedale presentata dal Dott. Ing. Pietro Lombardini e nell'adunanza del 10/6 deliberò “di fare nella prima Domenica 13 corrente l'inaugurazione del getto della prima pietra nel locale della Cappella dello Spedale”. Difatti, la cerimonia ebbe luogo con certa pompa e con l'intervento del Vescovo di Colle e del corpo musicale del Paese.Da quel momento si diede subito principio ai lavori di edificazione di quel fabbricato in Piazza della Misericordia, ora Burresi(e poi Fratelli Rosselli, ma per noi sempre la Piazza Nuova), che ridotto a quartieri è oggi proprietà del nuovo Ospedale. Impossibile descrivere l'entusiasmo filantropico che scoppiò nel paese. Tutti, senza distinzione di classe, concorrevano con danaro, materiali o con opre. Nessuno o pochissimi rimasero indifferenti. I muratori prestavano gratuitamente l'opera loro, due o più giorni della settimana e per il rimanente percepivano
mercoledì inferiori a quelli che solevano guadagnare. “I barrocciai a brigate partivano nel cuore della notte, per essere di ritorno con il carico in tempo alla ripresa dei Lavori. Perfino i giovanotti correvano a portare la rena dal prossimo fiume Elsa” (Dal racconto del DELLA ROCCA).
Luglio 1880
Nella mezzadria da diversi anni non erano affatto migliorati i sistemi di lavorazione. Infatti la mietitura del frumento si usava facendo segare lo stelo a terra e la trebbiatura con lo scuotere a banco i covoni, mentre per sgranare il granturco si gratta le spighe, una ad una con una lama di ferro tagliente. Alcuni usavano pure di batterle con un corregiato. La fertilizzazione del terreno avveniva con i sughi naturali, ma anche laddove si era iniziato ad usare concime artificiale se ne faceva un uso irrisorio.
7 Settembre 1880
Nasce da famiglia operaia Francesco Pratelli. Il 7 Giungo 1903 fu consacrato Sacerdote. Per 11 anni fu parroco di Mensanello e per 36 anni Canonico di Megognano. Nella tranquilla pace, si dedicò alla storia del suo paese e scrisse la “STORTA DI POGGIBONSI”, risalendo alle origini fino ai giorni nostri con una precisione estrema, rovistando fra i documenti dei vari archivi di stato e privati, completando un lavoro enorme ed oggi non si può ignorare l'opera di questo intelligente e prezioso storico. Morì il 21 Marzo 1950. Il Comune doveva intitolare una piazza questo illustre cittadino.
10 Settembre 1880
La Confraternita di Misericordia, costituita nel 1879 a seguito della trasformazione dell'Antichissima Compagnie del Corpus Domini, fu eretta in Ente Morale il 10 Settembre 1880.
10 Settembre 1880
La Confraternita di Misericordia, costituita nel 1879 a seguito della trasformazione dell'Antichissima Compagnie del Corpus Domini, fu eretta in Ente Morale il 10 Settembre 1880.
27 Luglio 1881
Per la Confraternita di Misericordia sorsero difficoltà economiche nella costruzione dell'Ospedale in Piazza Nuova. Fu deliberato, quindi, di indire un prestito con cartelle da L.10 ciascuna, anche con pagamento rateale mensile non inferiore a L. UNA. Nello stesso tempo fu organizzata una Fiera di Beneficenza nei locali del secondo piano del costruendo Ospedale. La piazza adiacente era stata trasformata in ampio giardino con fontana nel centro, L'ingresso da Via Gallurì era formato da un arco adorno di bandiere. Palloncini colorati ed illuminati in tutto il piazzale. Il prestito con cartelle rese 2047,00 Lire e la Fiera di beneficenza un utile netto di L. 6306,35. Però questi denari, che si riteneva servissero per finire i lavori dell'Ospedale, appena nella cassa della Misericordia furono ritirati dal Governatore per acconto di quanto aveva esborsato. Cominciarono così le difficoltà che si protrassero fino al I886, anno in cui veniva eletto in Ente Morale dell'Ospedale di Poggibonsi,
dopa la decisione di trasferire i beni del costruendo Ospedale in Piazza Nuova al Comitato per l'Ospedale da erigere nel terreno di pertinenza del Sig. Arturo Casini, cioè dove era prima l'Ospedale.
26 Dicembre 1881
Dalla classe operaia stavano sorgendo, di nuovo, sparuti gruppi che cercavano di farsi una qualche organizzazione. Sfogliando la prima annata del giornale “L'AVANTI” di Andrea Costa, si hanno notizie di persecuzioni a socialisti di Poggibonsi e, verso la fine dell'anno, si trova l'annuncio dalla costituzione di una Società Democratica con il titolo “L'AVVENIRE” composta di socialisti e repubblicani. Qualche mese dopo, proprio a Poggibonsi, si svolgeva il Congresso dei Socialisti Toscani. Quelli di Poggibonsi, collegati con Andrea Costa e con il Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna, parteciparono al 1° Congresso del partito Socialista Rivoluzionario Italiano, che si tenne a Mantova nell'Aprile del 1886 e qualche mese dopo, in Ottobre, avrebbero avuto fra loro proprio Andrea Costa. Si diceva allora “E nemmeno a farlo apposta, il Socialismo andò con Costa”.
27 Luglio 1884
Si approva il regolamento per la circolazione dei veicoli.
29 Marzo 1885
Fu inaugurata alla presenza del Ministro Grimaldi il tronco ferroviario Poggibonsi-Colle. Dicono le cronache che per diversi giorni i colligiani presero d'assalto a centinaia la biglietteria della stazione, per compiere una corsa sino a Poggibonsi (LA MARTINELLA DEL 5 APRILE 1885).
24 Maggio 1886
Sul principio del XIX secolo, l'Ospedale di S.Bonifazio, proprietario del Castello della Badia, non sapendo cosa farsene, essendo ridotto in stato pietoso, lo vendette per un tozzo di pane al Sig. Clemente Casini di Poggibonsi, che lo ridusse totalmente ad uso Agricolo. Vi si fecero infatti capanni, granai, cantine, infrantoi. Nell'anno 998 era un castello fortificato, costruito non come lo vediamo oggi. In tale epoca fu donato dal Conte UGO ai Benedettini che ne fecero un monastero. Rimase poi abbandonato per secoli ed acquistato all'inizio del 1886 dal Prof. Marcello Galli-Dunn, che lo riedificò completamente con gravi spese, rifacendo le mura e quanto altro su proprio disegno e con l'opera del MASTRO MURATORE Lucesio Sardelli e suoi dipendenti.
30 Maggio 1886
L'Ospedale Pietro Burresi fu fondato come istituzione in Ente Morale il 30 Maggio 1886 e classificato Ospedale di terza categoria nel 1939.
1 Gennaio 1888
In quell'anno prendeva vita a Poggibonsi un nucleo organizzato di lavoratori che si richiamavano ai rigidi principi corporativi del Partito Operaio italiano. L'associazione si chiamò “Figli del Lavoro”. Essa proclamava l'unione tra tutti gli operai, il fraterno aiuto e la mutua fiducia coll'istituzione di un ufficio di informazione e collocamento per i disoccupati e con la concessione di un piccolo prestito sulla “parola d'onore”. La politica era pressoché esclusa.
1° Settembre 1888
Negli anni fra il 1880 ed il 1890 si susseguirono, con un ritmo impressionante, irregolarità finanziarie delle Banche Popolari di Castelfiorentino, di Colle e di Poggibonsi. Occorre ricordare che tali Banche erano dirette emanazioni delle “Società di Mutuo Soccorso”, costituitesi in molti paesi della Valdelsa per iniziativa popolare in soccorso dei più bisognosi. E così a Poggibonsi si assisteva al suicidio del Segretario Ragioniere della Banca, che si era reso responsabile di prelevamenti personali non autorizzati per oltre 100.000 lire. Le Banche e le Società di Mutuo Soccorso avevano generalmente in comune tutti i dirigenti. Da qui ci fu un calo di fiducia verso le mutue.
29 Maggio 1892
L' Istituto Ospedaliere Pietro Burresi fu inaugurato in questa data (Vedere frasi scritte dal concittadino Alessandro Della Rocca).
20 agosto 1892
Al Congresso tenutosi a Genova in Via della Pace, dal quale doveva nascere il Partito Socialista, la Valdelsa aveva una rappresentanza numerosa, che, dopo 1a rottura con gli anarchici, seguirono Turati e non Costa. Tra queste rappresentanze vi era il “Circolo Operaio di studi sociali” ed il “Circolo Operaio Internazionale” di Poggibonsi.
25 Gennaio 1893
Si costituisce il Corpo dei Pompieri: il primo Comandante è il Dott. Giuseppe Maltinti. Il 27 Luglio del 1894 viene approvato il regolamento per la circolazione dei velocipedi.
20 Marzo 1893
In una corrispondente da Poggibonsi, riportata dal giornale “La Nazione”, si legge: “Stamani, all'arrivo del primo treno da Firenze, tre Inglesi sono stati talmente messi all'incanto, che dalla prima chiesta di Lire Quindici è andata a finire che uno li ha portati a S. Gimignano per due lire. A mezzogiorno, essendo capitate due signore, i vetturini si sono messi d'accordo ed uno li ha portati per dodici lire. Il Municipio, con regolamento del 9 Luglio 1898, cercò di portare un po' d'ordine, stabilendo anche le tariffe per il trasporto delle persone e delle cose”.
14 Luglio 1895
L'Amministrazione Comunale stipulò un contratto con la ditta Zamberletti e Cosimini, per l'appalto dell'impianto e l'esercizio di una centrale per la produzione di energia elettrica, sia per l'illuminazione che per uso industriale. La piccola Centrale fu installata alla Zambra sul fiume Elsa, dove esisteva già un mulino del Marchese Torrigiani. La forza motrice era quindi idraulica calcolata a 50 Cavalli. Era costituita da una turbina verticale dello stabilimento Veraci di Firenze e di una dinamo generatrice della Ditta Ganz di Budapest, che produceva corrente alternata ad una fase. L'accensione pubblica avveniva dal suono dell' “Ave Maria” della sera fino a mezzanotte. Alcune lampade fino al mattino.
25 Gennaio 1896
“BONIZIO” ci fa sapere “La notizia della liberazione di Palliano fu appresa con immensa soddisfazione, perché ha sollevato l'anima dall'ansia che opprimeva tutti sulla sorte del presidio di Macallé. Pure il paese non si è abbandonato a feste, ma a dimostrazioni patriottiche, giacché si affaccia ad ogni mente il dubbio se questo fatto giovi al prestigio delle armi Italiane ed al decoro della nostra Nazione. Gli avvenimenti, si spera, risolveranno il dubbio".
14 Febbraio 1896
L'ansia per la guerra d'Africa attanaglia anche la popolazione. BONIZIO ci dice: “Il Consiglio della Croce Rossa di cui era Presidente il Dott. Giovanni Maccanti e vice Presidente la Signora Clarina Casini raccoglie non meno di L.200 per il fondo soccorso ai soldati d'Africa ed il circolo Vittorio Emanuele II rinuncia ai suoi consueti “veglioncini”, destinando invece una somma del suo bilancio per i “combattenti”.
26 Febbraio 1896
Arrivano notizie luttuose per la guerra d'Africa. “Bonizio” ci fa sapere che il Caporal Maggiore Alfredo Vezzosi muore nel fatto d'armi di Seetà, mentre il Colono Benincasa, soldato di stanza a Roma,essendo stato sorteggiato per l'Africa in seguito a violenta emozione cessa di vivere nello spazio di pochi minuti.
29 Febbraio 1896
Il nostro Ospedale fu inaugurato nel 1892, come ben ricordate. Si riporta un elenco di interventi chirurgici che mette in evidenza la professionalità e la funzionalità del nosocomio. In appena quattro anni di vita, vi sono state praticate dal Prof .Daniele Baiardi, chirurgo onorario, e dal Dott. Pellegrino Triglia, assistiti dai Dott. Giovanni Maccanti e Giuseppe Moggi, oltre cento operazioni di alta chirurgia e la statistica relativa è delle più brillanti.
14 Marzo 1896
BON1ZIO nell' “Ettore Fieramosca” di Firenze: “La disfatta di Abba Garima fu appresa in paese con un grido generale di indignazione e di protesta. All'ira del primo momento succedette la pietà per le innumerevoli vittime”. Ad accrescere la nostra costernazione giunse la notizia di una pace, la quale non avrebbe potuto essere più umiliante, e ci sentivamo offesi profondamente nei nostri sentimenti di patrioti, nella nostra dignità di Italiani. Il Circolo Vittorio Emanuele II votava un ordine del giorno così concepito: “Fidando nella lealtà del Sovrano e nel valore dell'Esercito, fa ardenti voti perché nella terra africana, bagnata dal sangue generoso di tanti nostri eroi, non sia ripiegata con ignominia la gloriosa bandiera italiana”.
29 Marzo 1896
La sera del 29 Marzo 1896 si accese in paese l'illuminazione elettrica pubblica. Si erano preparati festeggiamenti ed invitate autorità di governo e parlamentari. Ma le tristi notizie provenienti dal fronte africano ed in particolare la sfortunata “battaglia di Adua”, indusse il Sindaco Pier Francesco Marzi a modificare il programma delle manifestazioni. Tutto fu fatto con semplicità, ma suscitò enorme clamore. Si da atto al Sindaco Pietro Marzi per l'enorme novità. Si vide splendere di luce bianca la barberia Capperucci, quella del Polverosi ed il caffè Garibaldi. Un signorile impianto ha fatto nella sua abitazione il Dott. Marzi Sindaco. Orgoglio paesano per essere il primo paese della valdelsa con la luce.
6 Marzo 1896
Corrispondenza di “BONIZIO”: “ E' a mia cognizione e di molti altri, il seguente fatto abbastanza strano. La sera del 25 Dicembre il Generale Baldissera scese in perfetto incognito alla stazione di Poggibonsi e si recò sulla via di Siena. A mezza strada tra Poggibonsi e Staggia, s' incontrò con il Ministro della Guerra, Stanislao Mocenni, ed ebbe un lungo colloquio. Fin dal Dicembre si trattava segretamente con Baldissera, per la sua missione in Africa ed è inesplicabile che si sia indugiato fino ai tanti di Febbraio per metterla in atto. “Infatti dopo la sfortunata campagna di Adua, Baldissera prese il posto di Baratieri e concluse una pace decorosa. Il popolino cantava: “O Baratieri, se seguita così cresce i pensieri”.
28 Marzo 1896
BONIZIO dall'ETTORE FISARMONICA. Molte famiglie che hanno figli in Africa, dopo un mese dall'ultimo disastro, non hanno veruna notizia dei loro cari. Vi lascio considerare lo strazio. Ecco i nomi di questi soldati, vittime forse del loro doverere: Bencini Rutillio, Luigi Chiti, Alessandro Degli Innocenti, Forconi, Lazzeri , Marchetti, Marcori, Carlo Stricchi, Amedeo Tinti e Verdiani.
12 Aprile 1896
Da BONI ZIO. Dopo la pace, o meglio l'armistizio, in Africa arrivarono le prime notizie ai familiari dei combattenti. Avevano scritto il Tinti, Marcori e Bencini. Proprio il Bencini accennò alla possibilità di essere a casa per Romituzzo. Disse che, se avesse dovuto raccontare la sua vita, avrebbe fatto rizzare i capelli. Il Marcori si preoccupò unicamente, nella sua lettera, della dura necessità di dover mangiare soltanto farina cotta fra i sassi. Erano prigionieri in attesa di essere rimpatriati.
20 Aprile 1896
Ecco come un cittadino si lamenta verso il Sindaco per insufficiente vigilanza: “Contro questo difetto di sorveglianza mi permetto reclamare, non tanto come cittadino, quanto come abitante di una delle strade(Via Romana) che giovani inesperti, insofferenti di ogni restrizione, hanno trasformato in un velodromo, percorrendola furiosamente in su ed in giù da Piazza dei Fossi alla Via Vittorio Emanuele, e sono sicuro che la S.V. vorrà prendere misure che valgano a salvaguardare la vita e l'incolumità dei cittadini”. Occorre ricordare che allora le vie erano frequentate da bambini e da vecchi, oltre che da adulti intenti alle contrattazioni o al traffico veicolare. Il regolamento del 4 Agosto 1896 dispone che i velocipedi potevano transitare in tutte le vie cittadine a velocità “fino ad eguagliare il passo accelerato di un uomo”. Nel 1896 le biciclette erano 5. Alla fine del secolo il numero era quadruplicato.
23 Aprile 1896
Venne presentata al Sindaco un'istanza per l'allargamento della Vìa XX Settembre (Via Roma) in modo da unire direttamente Piazza del Teatro con Piazza Burresi. Ecco perché si chiama TAGLIO quella zona di passaggio. In Giugno venne deliberato di fornire nuove divise alla Banda Cittadina. La confezione venne fatta dal sarto Angiolo Antichi, ricalcante sulla divisa degli Ufficiali di Marina.
16 Giugno 1896
DA BONIZIO. “Ieri mattina, al nostro Ospedale, tutto era stato disposto per una laparatomia che il Dott. Pellegrino Triglia, coll' assistenza degli altri medici del paese, doveva praticare sopra una giovane colona di questi pressi. All' 'ultimo momento' un parente della malata venne a proibire l'operazione: sapete perché? L'aveva sconsigliata una certa donna di Siena, medichessa, profetessa, che gabba la gente e nella quale il contadinume specialmente ripone una certa fiducia. Noi conosciamo molte e deplorevoli gesta di questa fattucchiera da medio evo. Perché non si prende un provvedimento???”
17 Giugno 1896
Dal Marzo è arrivata la luce elettrica. “Oggi, durante una burrasca accompagnata da un grande sviluppo di elettricità, un fulmine ha colpito e spezzato una delle lampade elettriche da 1000 candele della Via Vittorio Emanuele. Un po' di spavento nella popolazione, ma nessun danno”. Anche lo scoppio di una lampadina faceva notizia.
13 Luglio 1896
Costantino Antichi, a chiusura dei suoi articoli sui “Quaderni Poggibonsesi”, come ultimo quadro, incastonato in una cornice d'oro, ci fa vedere le granii manovre che si svolsero a Poggibonsi in quel Luglio del 1896. Non importa rammentare gli splendidi nella sala Consiliare, le feste da ballo, la frenesia suscitata dalla Banda Militare, il rigurgito nel paese di quattromila soldati, il traffico immenso che dovettero sostenere gli spacci pubblici e le trattorie. Ricordiamo gli sguardi maliziosi che le nostre nonne furtivamente lanciavano agli aitanti soldati, i desideri di inconfessato amore che suscitavano i giovani Ufficiali fieri, baldanzosi e con il volto ornato di baffi impertinenti. Ricordiamo che l'abbandono languido delle Fanciulle, e, perché no, delle mature dame, nel volteggiare eccitante di un valzer o di una polka, le parole sussurrate a mezza voce con significato aperto a tutte le interpretazioni. Ricordiamo quelle coraggiose signore e signorine che si recavano sui prossimi poggi,
sfidando l'acciottolato delle strade di campagna, armate di ombrellini e binocoli per osservare trepidanti le audaci evoluzioni belliche dei giovanotti indossanti il grigio-verde. Non ricordiamo altro. Questa si che era Poggibonsi a fine secolo.
7 agosto 1896
Furono confezionate le nuove divise della Banda Cittadina, preparate dal sarto Angiolo Antichi, ricalcando sulla divisa degli Ufficiali della Marina.
12 agosto 1896
Fu pubblicato l'elenco dei volontari del nostro Comune che presero parte alla guerra di indipendenza dal 1848 al l867. Non sto a darvi i nomi, ma si sa che furono in tutto 99.
13 agosto 1896
Da “BONIZIO”: “Dispacci pervenuti al Sindaco ci hanno appreso che il soldato d'Africa Luigi Chiti, detto Ferrantino, di cui non avevamo più notizie dopo il 1° Marzo (Battaglia di Attua) si trova prigioniero e sta bene”. Segue: “La Famiglia Chiti di questo paese vive in ansia continua per il soldato d'Africa Luigi di Alessandro Chiti, della classe 1873. L'ultima lettera ricevuta dalla famiglia è del 14 Febbraio 1896”. Il Tenete Pini di Livorno ha telegrafato al nostro Sindaco, che dovette lasciare ad ENTOTTO, il soldato Chiti Luigi, nostro compaesano, perché affetto da febbre malarica. “L'ultimo elenco dei prigionieri d'Africa porta finalmente anche il nome del nostro paesano Luigi Chiti, tante volte cercato invano nelle liste precedenti” (27 aprile 1896). Il cuore generoso dei Poggibonsesi batte ora di gioia. La gioia della famiglia è la gioia di tutto il paese. Si attende il ritorno con spasimo. E finalmente: “Con il treno delle
19.25 (26 Maggio 1897) è tornato il soldato d'Africa Luigi Chiti. La Banda e l'intera popolazione sono andati a riceverlo facendogli ovazioni e dimostrazioni di giubilo veramente straordinarie. I familiari sono stati privi di sue lettere per un anno e mezzo. Sta bene. Ha tardato a rientrare perché usato come legnaiolo”.
25 Settembre 1896
Ogniqualvolta si tratta di immissione del Clero e delle masse cattoliche organizzate nella vita politica, “BONIZIO” si rivelava battagliero e polemico: “Si nota da qualche tempo un risveglio degli ecclesiastici nell'organizzare ed effettuare pellegrinaggi insoliti e processioni religiose. Il parroco di Talciona è stato condannato ad una multa per aver fatto una processione senza il permesso delle autorità di Pubblica Sicurezza. Le Suore della Carità di Siena avrebbero intenzione di insediarsi nei locali dell'Ospedale. Veramente il paese che da molti e molti anni non conosce ombra di ordini religiosi avrebbe fatto a meno dell'importazione”. Si arriva ai gravi fatti del 4 Ottobre 1896: “Ieri in casa del Proposto furono chiamate varie persone, che devono coadiuvare il Comitato Interparrocchiale, il quale si propone di istituire cassa di previdenza, Cooperative di Consumo, scuole, ritrovi di carattere cattolico e quanto di simile, insiste per opera dei partiti liberali”.
Vi partecipa il Prof. Giuseppe Toniolo. C'è sempre in atto la questione Romana. “In guardia dunque, paesani, quanti sentite il culto della Patria, il decoro della Nazionalità, quanti nutrite affetto per Roma capitale d'Italia unita, per Roma supremo intento, ultima meta di Cavour, Mazzini, Vittorio Emanuele, Garibaldi, non vi lasciate prendere dall'amo dorato del Toniolo”. I Poggibonsesi non intesero a sordo. La Domenica il paese fu tappezzato di striscioni tricolori, portanti le scritte “Roma o morte”, “A Roma ci siamo e ci resteremo", "Roma intangibile”. Mentre il fermento cresceva la processione composta da una turba compatta di contadini, che costituivano il grosso del nuovo esercito della fede, sfilò per Via Maestra. Ma a metà strada la folla, in mezzo ad un clamore immenso, volle che la Banda suonasse la Marcia Reale. Frattanto un pallone volante con la scritta “Viva il XX Settembre”, si innalzava verso il cielo. Sia il
Sindaco che il Tenente dei Carabinieri dovettero accontentare la folla e la banda seguita da molte gente, traversò il paese suonando inni patriottici”. La manifestazione ebbe uno strascico. La conferenza del Prof. Toniolo fu tenuta nelle Propositura, anziché all'aperto, qualche prete fu molestato ed arrivarono persino 40 soldati da Siena a ristabilire l'ordine. I fatti di Poggibonsi furono ripresi da tutti i giornali d'Italia, chi accusava e chi lodava il comportamento.
Ottobre 1896
Preoccupava in maniera non indifferente il comportamento delle nuove impostazioni da parte dei gruppi dirigenti cattolici, nei confronti delle posizioni socialiste. Nascevano in Valdelsa, generalmente presso le parrocchie dei Circoli cattolici, che penetravano anche fra le masse lavoratrici, elemento di rottura dello schieramento operaio. Vi furono violente reazioni dei socialisti, reazioni che a Poggibonsi culminarono nei fatti di questo mese. Si stava per costituirvi il circolo cattolico con una conferenza di Giuseppe Toniolo. La propaganda antisocialista della conferenza, la presenza del Vescovo di Colle e dei maggiori dirigenti clericali ebbero un peso non indifferente nel malumore popolare, che esplose e continuò per ben due giorni, durante i quali i preti e gli sparuti nuclei cattolici furono sottoposti ad imprecazioni e a offese. Fu tale la reazione che il Toniolo dovette lasciare il paese senza poter parlare in pubblico.
4 e 5 Ottobre 1896
Per la costituzione del Comitato Interparrocchiale di S. Maria Assunta, avvengono rivolgimenti in paese, durati due giorni tra cortei e processioni. Ma ci piace citare quanto scrive la stampa cattolica dell'epoca: “La processione bella, numerosa, devotissima, entrata nella via Vittorio Emanuele di fronte al Caffè Filarmonio (del Taglio), incontrò una schiera lunga e compatta di giovinastri di ogni genere, tutti con il cappello in testa ed allineati militarmente. Pervenuto a codesto punto il santo simulacro della Vergine, scoppiarono grida ingiuriose ed infami, urla di -Viva il 20 settembre-. Seguirono la processione fino a Piazza Cavour, dove con violenza la banda musicale venne fermata da alcuni focosi ed arrabbiati alticlericali e prese a passeggiare per la via principale suonando la marcia Reale e l'inno di Garibaldi”.Non si può immaginare e descrivere il disordine, il tumulto, le grida delle madri ed il fuggi fuggi dei bambini che erano in processione e l'infuriare veramente
satanico di tutti i pessimi soggetti arruolati, pagati, istigati, ubriacati ecc. ecc. Non pochi bambini si ammalarono di spavento. Ne parlò la stampa Nazionale, l'Osservatore Romano, il Tempo, l'Eco di Bergamo, il Cittadino di Brescia. Insomma, le intemperanze poggibonsesi valicarono il confine della Toscana.
4 e 5 Ottobre 1896
“Il 1° Ottobre siamo informati che la Domenica successiva verrà inaugurato il Comitato Interparrocchiale di S.Maria Assunta”. BONIZIO (anticlericale) vede in tutto questo che si vuole rivendicare al Papa, dichiarato il primo degli Italiani, il possesso temporale di Roma. “In guardia, dunque, paesani, quando sentite il culto della Patria, il decoro della nazionalità, quanti nutrite affetto per Roma Eterna, Roma Capitale d'Italia unita, ultima meta di Cavour, di Mazzini, di Vittorio Emanuele, come di Garibaldi, non vi lasciate prendere all'amo dorato del Toniolo.” La Domenica il paese fu tappezzato di tricolore, di scritte "Roma o morte”, "A Roma ci siamo e ci resteremo. Un pallone volante portava la scritta "Viva il XX Settembre”. Tutto questo avvenne perché si doveva inaugurare la bandiera della prima sezione del movimento democratico cristiano alla presenza di Giuseppe Toniolo e del Vescovo di Colle. Tutto questo a seguito della pubblicazione
dell'Enciclica papale di LEONE XIII del 1891, la “Rerum Novarum” con la quale si portava un contributo alla dibattuta questione sociale. Ma gli estremisti sono ciechi da tutte le parti.
13 Ottobre 1896
L'inaugurazione del venditore di pannine Angiolo Piccini, di un nuovo negozio grandioso e montato alla moderna e con lusso tale che potrebbe far figura in una grande città.
31 Gennaio 1897
Da “BONIZIO” sull'Ettore Fieramosca : “Sono giunte in paese le suore di carità che il 1 Febbraio intraprendono il regolare servizio al nostro Ospedale. Non discuteremo politicamente e moralmente il passo fatto, ma ci preme far rilevare di quanto aggravio riesca all'Istituto l' avvenuta innovazione". A cento anni di distanza possiamo dare un giudizio positivo , contrariamente a quanto diceva il nostro Bonizio, acceso anti – clericale. Le suore hanno indubbiamente svolto con somma dedizione il loro compito e dobbiamo essergli grati.
27 Febbraio 1897
Le feste da ballo erano affollatissime e frequenti. Si ballava al Circolo Vittorio Emanuele II (divenuta poi casa del Fascio ed ora Commissariato di Polizia), alle Stanze, al Teatrino della Società Operaia (in Via Maestra di fronte alla Banca Toscana), ma soprattutto erano famosi i veglioni di Carnevale al Teatro dei Ravvivati Costanti. Dalla cronaca si rileva: “Giovedì (grasso) smagliante festino alle Stanze. Si è ballato, si è mangiato, si è goduto fino a giorno fatto con grande ammirazione e grande costanza”. Un mio ricordo personale per l'ultimo di carnevale si “ballava davvero fino a giorno fatto”, dopodiché si andava a piedi a S. Lucchese alla prima messa per prendere le tradizionali ceneri. Dopo di che si andava a letto.
11 Maggio 1897
Il Magistrato riceve da Firenze una raccomandazione pressante di preoccuparsi che le strade ed i ponti della Comunità possano sopportare il passaggio delle truppe Francesi con carriaggi e Artiglierie. Si delibera allora di riparare Via Maestra dalla Porta delle Chiavi alla porta Fiorentina, di rinforzare il ponte sullo Staggia fuori della porta di sotto e di mettere in buono stato, senza il minimo ritardo, il tratto della strada Regia Romana che attraversa il Comune.
26 Maggio 1897
L'avventura Africana di dieci compaesani ha lieto fine. L'ultimo a tornare è Luigi Chiti, detto Ferrantino. Così ci dice il Del Zanna: “Con il treno delle 19.25 è tornato il soldato d'Africa Luigi Chiti, rimasto prigioniero nella fatale giornata del Marzo l896. La Banda e l'intera popolazione sono andati a riceverlo. Si trova in buono stato di salute, è allegro e disinvolto. E' stato uno degli ultimi a tornare, perché in Africa era utilizzato come falegname”.
6 Giugno 1897
Bonizio ci fa sapere che: "La famiglia Vanni ha acquistato dal Principe Aldobrandini di Roma la tenuta di Stigliano, composta di venti poderi, per un prezzo non inferiore al mezzo Milione e che il Cav. Fortunato Brizzi ha fatto grandiosi acquisti in Piandicampo, costituendo con i suoi poderi di Maltraverso, una bella e buona fattoria”.
16 Giugno 1897
In Vaticano, la Sacra Congregazione dei Riti decreta, in terza e definitiva istanza, la beatificazione del venerabile Fra Benedetto Bacci da Poggibonsi. Questo nuovo beato, dell'ordine dei minori osservanti di S.Francesco, che sta per fare la sua comparsa nel calendario ecclesiastico, è della famiglia Bacci, tuttora esistente nel nostro paese.
30 agosto 1897
Anche le vicende familiari interessavano il giornale ed ecco alcune notizie riservate: “E' partito per l'America Luigi Nannoni, che era il miglior infermiere del nostro ospedale. La moglie con un figlio ed incinta, al momento di imbarcarsi a Genova, si è rifiutata di partire e se ne è tornata presso la famiglia paterna”.
31 agosto 1897
Facciamo seguito alla storia di Luigi Nannoni, che abbiamo saputo proprio di recente (30 agosto 1897). Luigi era sposato con Zaira Giuliani e quando si imbarcò lasciò la moglie con il figlio Arturo ed incinta di Roma. Dopo poco più di un anno rientrò ed ebbe altri figli, cioè Mafalda, Giulio e Galileo. Occorre ricordare che Luigi non andò in America in modo improvvisato, ma con un preciso appoggio. Infatti lo aveva preceduto il fratello maggiore Alessandro, che era fidanzato con una signorina di nome Ernesta, che, contro la volontà dei genitori, fuggì con il suo innamorato proprio in America. I Nannoni, eredi di Alessandro, sono vivi e vegeti e di recente sono venuti a conoscere i vari cugini. Esiste in mano di Renato Nannoni l'originale del passaporto del bisnonno Luigi, che non mancheremo di pubblicare. Una storia d'amore finita bene in America.
20 Settembre 1897
Per solennizzare la festa della liberazione di Roma, con la breccia di Porta Pia, sono state sparate a salve diverse cannonate dagli spalti del Castello di Badia, su iniziativa del proprietario Prof. Galli-Dunn.
8 Ottobre 1897
Il Sindaco ordinò ai proprietari di rifare le facciate delle case visibilmente “indecenti”, poi proseguiva con serietà: “e giacché siamo a parlare di pulizia è opportuno pregare il sindaco perché faccia sorvegliare più attivamente i pizzicagnoli, i quali, due volte a settimana almeno, appestano il paese colle acque di lavaggio del baccalà”. Solo da pochi anni sono sparite le vasche per l'ammollo del baccalà, all'esterno dei negozi.
24 Ottobre 1897
Ci si prepara per le nuove elezioni. I clericali non scendono in lotta e neppure il circolo Monarchico che negli anni addietro era l'arbitro fra i vari raggruppamenti. La lotta si restringe fra i socialisti ed il Comitato indipendente assai vicino ai socialisti. Vinsero quest'ultimi. Ecco i risultati: Lorenzo Gori, Leone Tinti, Serafino Bartalucci, Ulisse Pogni e Pietro Gambelli per i Socialisti. Giuseppe Cassori, Giuseppe Del Zanna (“Bonizio”) primo dei non-eletti per il Comitato, assieme a Ludovico Coltellini, Alberto Lazzeri e Luigi Noferi. Erano elezioni parziali per eleggere 7 posti vacanti per dimissioni.
7 Marzo 1898
Da BONIZIO sulla “Nazione”: “Le opere di Verdi tenevano il cartellone per più sere al Teatro Ravvivati Costanti, ma anche le opere di Mascagni, Donizzetti e Gounod. Proprio alla recita del “FAUST” si ebbe un fatto clamoroso. La platea rigurgitava di folla ed i palchi erano stracolmi. Ma il tenero non andava. Ed i Poggibonsesi se ne intendevano. Al terzo atto, alla famosa romanza “Salve dimora” fischiarono sonoramente. Il tenere era Ettore Conti. Senonché il baritono, che era Arturo Cerratelli, con atto veramente imprudente, si fece sulla scena, abbracciò e baciò il fischiato, dicendo ad alta voce: -Non ti preoccupare, hai cantato benissimo, te lo dice il baritono Cerratelli-.” Questo modo di dire è rimasto fino ai giorni nostri, a significare un'approvazione incondizionata ed indiscussa verso qualsiasi manifestazione. Naturalmente lo spettacolo fu sospeso e successivamente il tenore sostituito. Ma il detto del Cerratelli è rimasto.
25 Aprile 1898
Ad opera dì un comitato dì socialisti si commemorò la scomparsa di Felice Cavallotti. E' singolare la presenza di una numerosa partecipazione di associazioni varie, il che da la misura di come si era organizzati all'epoca. Erano presenti: Società Operaia, Magazzino Cooperativo di detta Società, Società “I Figli del Lavoro”, Magazzino Cooperativo di detta Società, Biblioteca Popolare Circolante, corale Vincenzo Bellini, Società Conciapelli, circolo Elettorale Socialista, Gruppo Anarchico, Società Ferroviaria, Società "I Figli del Lavoro" di Staggia, Banda musicale ed i Garibaldini.
5 Maggio 1898
BONIZIO dalla NAZIONE: “Rifiorisce notevolmente nel nostro paese, l'arte (sottolineato ARTE) del gioco del pallone. Già da vari anni, alcuni giovani Poggibonsesi hanno figurato nelle principali imprese di Firenze, Roma e di Romagna. Quest'anno, poi, ben dieci giocatori sono stati scritturati con le diverse imprese del Regno. Ne diamo i nomi: Marini Giuseppe, Moggi Camillo, Bilenchi Eugenio, Nidiani Lorenzo, Nidiani Emilio, Gianni Foscaro, Gianni Giuseppe detto Belloni, Lazzeri Luigi, Tozzi Niccolò, Lotti Giuseppe.
25 Maggio 1898
Fino a questa data, il Comune di Poggibonsi provvedeva alla spesa relativa alla Torre Campanaria. Avvenne una lite fra il Comune ed il Proposto Agostino Neri, che portò il tutto in una causa civile al Tribunale di Siena. Senonché si addivenne ad un accordo fra il Canonico Neri ed il Commissario del Comune Domenico Teodorani per la spartizione definitiva delle competenza. In questa data il Notaio Nestore Brunori stipulò l'atto pubblico con la firma dei suddetti interessati.
30 Giugno 1898
Bonizio ci racconta nel “Fieramosca” che “ ieri è morto il Prof. Luigi Lombardini, nato nel 1821, di umili origini, che arrivò alla cattedra di veterinaria dell'Università di Pisa dopo aver ricoperto incarichi importanti nell'Istituto Forteguerri di Pistoia. Combattente a Curtatone e Montanara, fondò un giornale che diresse per 25 anni (giornale di anatomia, fisiologia e patologia degli animali). Pubblicò anche un importantissimo lavoro sul cammello e sulla placenta animale”.
7 agosto 1898
L'Elsa gonfiò le sue acque per un temporale. Ed ecco le conseguenze: “Dopo una giornata di pioggia ad uso invernale, l'Elsa ha fatto piena e questa sera la macchina della luce elettrica non ha potuto funzionare. Quale malinconia ha prodotto il ritorno dei vecchi lampioni a petrolio!”.
21 agosto 1898
Per questa data sono indetti i comizi elettorali. I candidati del Circolo Vittorio Emanuele II riescono trionfalmente eletti, mentre sono solo tre gli eletti del Circolo Operaio (socialisti). Sindaco viene nominato Milziade Cappelli fino a nuovo secolo.
23 agosto 1898
Risultati delle elezioni per il Comune di Poggibonsi. Fra i candidaci socialisti non eletti, troviamo Gaetano Pieraccini con soli 206 voti contro i 363 del candidato moderato Giulio Brini. Nessuno, come ai vede, è profeta in Patria, tanto che li Prof. Braccini fu il primo Sindaco di Firenze dopo la liberazione.
26 Novembre 1898
Una storia patetica, commovente, macabra. “Ieri, avanti la nostra Prefettura (Pretura) veniva discusso un processo per lesioni contro tal Francesco Cecchi, cantoniere Municipale, il quale veniva condannato a un mese di reclusione”. Segue: “Il povero Cecchi, esaltatosi per la subita condanna e temendo forse che essa dovesse determinare il licenziamento dal suo impiego, gettavasi stanotte sotto il treno, che passandogli sul capo glielo distaccava completamente dal busto”. Oggi altre soluzioni con un mese carcere ci avrebbero riso sopra.
21 Febbraio 1899
Nel 1900 vi fu a Parigi la grande esposizione mondiale come rassegna di un secolo. Poggibonsi vi aveva i suoi rappresentanti con Silvio Mazuoli per il vino, Pietro Barucci per i lavori artistici in ferro battuto e la Ditta Cappelli-Marini. Questi concittadini si fecero onore anche sulle rive della Senna. Occorre precisare che la partecipazione non era aperta a tutti, ma le singole Nazioni dovevano inviare, a loro scelta, quei prodotti che più si erano evidenziati. Quindi il fatto di poter partecipare era segno di aver raggiunto un grado di importanza a carattere nazionale.
8 Aprile 1899
Lo sport allora era più romantico, più genuino. Sentite: “A cura ed a beneficio del Comitato per un ricovero di Mendicità, si è aperto al pubblico il gioco del pallone con il totalizzatore, che è per il paese una novità. Per un mese ancora avremo fra noi alcuni dei migliori giocatori d'impresa”. Ora molte cose sono cambiate. Se non c'è oro che corre, lo sport non va avanti.
15 Aprile 1899
“Sì parla tanto dello sport “pedestre” che non posso tacere il caso di un nostro compaesano, Giovacchino Marini, il quale partirà a giorni per il Lussemburgo, ove si reca per prendere lavoro in una miniera. Farà a piedi l'intero viaggio”. (Bonizio).
18 agosto 1899
BONIZIO dalla NAZIONE. “Ha riportato un bel successo il cinematografo LUMIERE, presentato al giardino Eden dal Prof. Giovanni Bianchini. Le numerose scene animate, notevoli per la varietà e la nitidezza delle immagini, hanno riscosso costanti applausi”. Così il cronista. Certo non poteva immaginare l'importanza che il cinema avrebbe avuto in seguito.
2 Maggio 1900
Il- Consiglio Comunale approva la spesa per il progetto di allargamento del vicolo che da Via Maestra conduce in Pizza del Teatro. Quindi, all'altezza dell'attuale TAGLIO vi erano due vicoli per andare in Piazza del Teatro ed alla Piazza Nuova. Prima fu fatto quello verso il Teatro e successivamente quello verso la Piazza Nuova. Ecco perché quel punto si chiama il TAGLIO.
6 Maggio 1900
L'asilo infantile con annessa scuola materna di nome Umberto I° é stato fondato nel 1869 ed eretta ad Ente Morale il 6 Maggio 1900. L'attuale edificio, posto in Via Cesare Battisti, fu inaugurato nel 1924. Precedentemente aveva la sede in Via Camaldo. Nel 1923 iniziarono la loro opera di educatrici le suore dell'ordine delle Piccole Missionarie del Sacro Cuore, le quali la esercitano ancora.