Maggio 1832
In questo borgo vi fu sicuramente un nucleo di patrioti in stretto collegamento con la “Giovane Italia” con a capo Francesco Costantino Marmocchi. Il Dott. Pietro Magnani di Ravenna dice: “Da Firenze passai a Poggibonsi. Discorsi con il Marri, giovane di 28 anni che mi fece vedere molte lettere del Marmocchi. Il Marri mi diceva che si affaticava molto per la campagna ad istruire i contadini e che ne aveva tirati molti al partito, essendo fanatico fino all'eccesso per la rivoluzione. Mi introdusse poi dallo speziale Del Zanna che mi fece gli stessi discorsi.
Maggio 1959
In un articolo pubblicato in quel mese, si parla della costruenda strada Firenze – Siena, criticando aspramente coloro che caldeggiavano questa soluzione in confronto a chi era propenso alla sistemazione delle strade esistenti, anziché “vagheggiare antieconomiche autostrade”. Secondo l'estensore dell'articolo (tra l'altro non firmato) era più realistico 1'ammodernamento della viabilità attuale (dell'epoca)”.
1 Maggio 1808
Lettere inviate dal Cancelliere Giovacchini Arcangeli, a nome degli amministratori della Comune di Poggibonsi, al Prefetto del dipartimento di Livorno: “Noi, contando sul vostro soccorso e sui vostri superiori lumi, ci lusinghiamo di ben disimpegnare l'esercizio delle nostre funzioni che avete decretato farci continuare e così mai discostarci dal buon ordine ed esattezza che esigono quelle tante savie Leggi di quel grande eros a cui noi ubbidiamo e che meritano la maggior probità nell'agire”. Come sempre occorre accostarsi al vincitore.
2 Maggio 1506
Michelangelo chiese udienza al Papa Giulio II. L'incontro non potette avvenire e Michelangelo, offeso, partì da Roma e si rifugiò a Poggibonsi, dove pensava di non ricevere alcuna molestia. Il Papa inviò cinque messi perché gli intimassero di ritornare a Roma e l'incontro avvenne proprio a Poggibonsi, ma Michelangelo, fra preghiere e minacce, non ne volle sapere e si trasferì a Firenze.
2 Maggio 1900
Il- Consiglio Comunale approva la spesa per il progetto di allargamento del vicolo che da Via Maestra conduce in Pizza del Teatro. Quindi, all'altezza dell'attuale TAGLIO vi erano due vicoli per andare in Piazza del Teatro ed alla Piazza Nuova. Prima fu fatto quello verso il Teatro e successivamente quello verso la Piazza Nuova. Ecco perché quel punto si chiama il TAGLIO.
3 Maggio 1930
Si delibera di asfaltare per mezzo della Ditta Puricelli circa 4000 mq. di strade sterrate del capoluogo a forte transito.
5 Maggio 1347
Il Capitano, di parte Guelfa, ed i sei difensori del Comune deliberarono, con sei fave nere per il si senza nessuna fava bianca per il no, di mandare NANNI di TOMMASO in qualità di ambasciatore al Capitolo che i Frati Minori di Toscana avrebbero dovuto tenere prossimamente a Montalcino, allo scopo di interessare i padri capitolari perché provvedessero ad un più doveroso servizio alla chiesa ed ad una più saggia amministrazione dei beni della medesima. Il 7 Agosto successivo fu istituita la fabbriceria della Chiesa di S.Lucchese, eleggendo i rispettivi responsabili nelle persone di Giuliano di Lorenzo, Stefano di Andrea Chiti e Orsino Di Giaccomo. Negli statuti del 1538 si danno disposizioni sui giorni festivi da osservare sotto gravi pene “Addì 28 Santo Lucchese con due dì innanzi e due dì dopo”. Si festeggiava quindi per 5 giorni e si continuò per molti anni in seguito.
5 Maggio 1898
BONIZIO dalla NAZIONE: “Rifiorisce notevolmente nel nostro paese, l'arte (sottolineato ARTE) del gioco del pallone. Già da vari anni, alcuni giovani Poggibonsesi hanno figurato nelle principali imprese di Firenze, Roma e di Romagna. Quest'anno, poi, ben dieci giocatori sono stati scritturati con le diverse imprese del Regno. Ne diamo i nomi: Marini Giuseppe, Moggi Camillo, Bilenchi Eugenio, Nidiani Lorenzo, Nidiani Emilio, Gianni Foscaro, Gianni Giuseppe detto Belloni, Lazzeri Luigi, Tozzi Niccolò, Lotti Giuseppe.
6 Maggio 1814
II Muzzi è impaziente di rimettere sugli uffici pubblici gli stemmi del Granduca Ferdinando III. Ora che non era più “schiavo”, ma aveva riacquistato la libertà (pur non facendo niente per riaverla) vuole esporre i segni del nuovo liberale governo (si fa per dire). Scrive al Sottoprefetto e chiede l'autorizzazione a fare ciò. Il 14 Giugno giunge la regolare autorizzazione di prendere dai “fondi delle spese impreviste la somma di franchi 60.54 per far collocare sopra la porta della casa Municipale il nuovo stemma fatto dipingere".
6 Maggio 1814
Il MAIRE Muzzi, sempre lui, chiese al Sottoprefetto di prelevare dalla cassa della Comune 6O franchi per concorrere alla spesa per la festa della restaurazione di Ferdinando III. Il Muzzi, che con disinvoltura aveva abbracciata la nuova causa scrisse: “Avendomi il Parroco di questo Capoluogo pervenuto che diversi fedeli con delle volontarie offerte hanno cumulato una somma per fare una solenne festa il 15 prossimo, in rendimento di grazie all'altissimo per la nostra liberazione dalla passata schiavitù e per averci ridonato il nostro antico ben amato Principe, ho conosciuto non men che necessario che prudenziale che questa Comune concorresse con le sue rendite a render più sfarzosa e decorosa la festa medesima”. La festa fu fatta in modo solenne con messe, TE DEUM e Tantumergo in musica e dopo ci fu la solenne benedizione all'affollato popolo. Ci furono corse di barberi ed alzato un pallone volante. Fu fatta l'illuminazione di tutto il paese. Infine fu distribuito del pane alle famiglie
più indigenti.
6 Maggio 1900
L'asilo infantile con annessa scuola materna di nome Umberto I° é stato fondato nel 1869 ed eretta ad Ente Morale il 6 Maggio 1900. L'attuale edificio, posto in Via Cesare Battisti, fu inaugurato nel 1924. Precedentemente aveva la sede in Via Camaldo. Nel 1923 iniziarono la loro opera di educatrici le suore dell'ordine delle Piccole Missionarie del Sacro Cuore, le quali la esercitano ancora.
7 Maggio 1220
Il Podestà di Poggiobonizzo, con il suo esercito, attaccò le truppe Fiorentine che stavano assediando il castello di Monternano, d'accordo con gli Squarcialupi, che avrebbero dovuto effettuare una sortita. Non avvenne come preventivato, tanto che l'esercito di Poggiobonizzo subì una grave perdita dopo un giorno di combattimento e dovette registrare la morte del Podestà e di molti combattenti.
7 Maggio 1633
Si delibera: “Sia dentro nella terra, come di fuora per il contado, si dovessero ammazzare tutti i cani, eccetto Leprieri e Bracchi, quali da padroni si dissero tenere in catena, alla pena per i trasgressori di scudi cinque e tratta due di fune”. L'ecatombe fu totale per le povere bestie, accusate di andare a scavare nelle tombe degli appestati per mangiare e poi diffondere il contagio. Tutte cose non riscontrate, ma la paura era tanta.
7 Maggio 1799
Il “cittadino” Barone Leopoldo Ricasoli Zanchini, proprietario di Montelonti, che evidentemente aveva sposato la causa transalpina, ordina al suo Agente Vincenza Gherardi di convocare i capi di tutte le famiglie dei lavoratori della Fattoria ed ordinare loro di astenersi in ogni modo da qualunque manifestazione di ostilità verso il governo, pena il licenziamento e la denuncia al tribunale. Il Fattore sarebbe stato direttamente responsabile di eventuali fatti incresciosi. Ordina inoltre di reperire e consegnare tutte le armi che si trovano nella fattoria, siano padronali o di altri, senza riservarsi né un fucile né altra arma da fuoco.
8 Maggio 1924
Una lapide in marmo murata nella cantina nuova dello stablimento Fassati recita: “Il di 8 Maggio 1924 alle ore 14.35 entra il primo vagone che porta il numero 419621”. In questa data fu inaugurata,con una cerimonia, alla presenza di autorità nazionali e regionali, la nuova cantina, culminata con l'ingresso del primo treno merci che raccordava gli impianti con la stazione della F.F.S.S. La casa vinicola del Chianti Fassati si era costituita a Firenze nei primi anni del 1900. Soci fondatori furono il Comm. Luigi Bizzozzero, il Marchese Giuseppe Fassati ed il Comm. Ercole Brambilla, che rivestì la carica di Amministratore Delegato. La prima parte dell'imponente complesso entrò in funzione nel 1908 con una superficie occupata di ben 26.000 mq. ed arrivò ad una capacità di oltre 40.000 ettolitri già nel 1914. Successivamente si arrivò ad una superficie di 50.000 mq. ed ad una capacità di ben 80.000 ettolitri.
8 Maggio 1497
Dopo circa nove anni dall'inizio dei lavori di costruzione della fortezza di Poggio Imperiale, si ha notizia che con una delibera degli OPERAI DI PALAZZO, si eleggeva Antonio da Sangallo, capomastro “super omnibus” anche delle muraglie di Poggio.
8 Maggio 1497
I lavori per la costrizione dell'attuala fortezza di Poggio Imperiale furono diretti in principio, per la maggior parte, da Antonio da Sangallo. Come rilevasi da una deliberazione in questa data del Prefetto degli operai del Palazzo della Signoria di Firenze, che nominava soprintendente proprio Antonio da Sangallo, in data 13 Giugno 1511 (vedi data esatta). Nel 1556, caduta nella mani di Firenze la Repubblica Senese, i confini si spostarono in Maremma e la fortezza cominciò a perdere la sua primaria importanza fino ad essere definitivamente abbandonata.
9 Maggio 1920
Forte era la rivalità fra la Confraternita di Misericordia, di ispirazione cattolica, e la Pubblica Assistenza, di ispirazione socialista. Quella seconda Domenica di Maggio si svolgeva al Tondo la consueta riunione di corse al galoppo. Non mi è stato precisato per quale ragione furono fatte accorrere le "volantine" delle due Associazioni per caricare un ferito da portare all'Ospedale. Arrivarono entrambe nello stesso momento e per compiere entrambe l'opera meritoria, si accapigliarono, vennero alle mani, quasi ci scappò qualche altro ferito e la baruffa continuò piuttosto a lungo, con gli animi eccitati da ambo le parti. Per la cronaca, il ferito raggiunse da se l'ospedale essendo i soccorritori intenti a menare le mani ed a scambiarsi botte da orbi (Come effettivamente avvennero i fatti, con dati precisi, è meglio riportato nel “brogliaccio” di Bruno Macchi per suo uso e consumo).
10 Maggio 1633
II Commissario Niccolò Cini, canonico di S.Maria del Fiore, ordinato nella carica dal granduca Ferdinando II, uomo colto ed erudito e grande amico di Galileo Galilei, assieme ai quattro deputati alla sanità il 10 Maggio emisero il seguente bando: “Che nessuno, sia di dentro che di fuori, potesse andare a Firenze,o escir fuori dalla Podestaria senza licenza del Sig. Commissario e deputati alla pena della galera. In famiglia doleva uscire sempre uno per volta con il contrassegno. Che non si potesse stare insieme più di tre persone e ben distanti l'uno dall'altro. Che non si potesse andare da una casa all'altra”. Anche i contadini dovevano restare nel podere.
10 Maggio 1659
Sereno asilo di pace fu per Salvatore Rosa il superbo Castello di Strozzavolpe. Ospite dell'allora proprietario Giovan Battista Ricciardi, ragguagliando l'amico sul suo ritorno a Roma dalla Toscana, in una lettera di quell'anno, scrive: “Giunsi a Roma, accompagnato da una fierissima malinconia. Non fu mai possibile incontrar cosa che al mio genio soddisfacesse. Non era meglio restarsene a Strozzavolpe ed alzare il ponte?”. La dimora nella campagna di Poggibonsi gli aveva lasciato una impressione ed un desiderio fortissimo di ritorno. Tant'è che in data la Settembre troviamo: “Io sono affatto libero e posso disporre di me in tutte quello che vorrete voi; ma dubito che i vostri malanni saranno così lunghi, per non dire eterni, che non ci sarà tanto spazio da ricordarci che Strozzavolpe ci aspetta”. Ed il 13 Settembre scrive ancora: “La Signora Vostra sorella spirita di vedere questa benedetta Strozza-Volpe. Ma non più di me, che me la sogno di notte”.
In data 17 Novembre 1668 scrive all'amico: “Datemi qualche nota di Strozza-Volpe, da me eternamente sospirata”. Queste espressioni che meravigliano del Rosa, univocamente spavaldo e pieno di se, scoprono atteggiamenti più umani e malinconici.
10 Maggio 1902
In quell'anno la pazienza e l'arrendevolezza dei braccianti agricoli stava toccando il limite. Qualche volta si imponeva a padroni e fattori di farli lavorare pur di poter guadagnare qualche centesimo. A Staggia avvenne un fatto singolare, che portò alla ribalta la vittoria dei braccianti: si dice nella “MARTINELLA”: “I disoccupati di Staggia si recarono dal Sindaco,che accolse le loro richieste incaricando il Viligiadi (Vice Sindaco) di pattuire la mercede. Il Lunedì mattina, al lavoro, essi seppero che agli operai Poggibonsesi si erano date 2 lire al giorno, dovendo lavorare con i piedi nell'acqua. Agli Staggesi, il Viligiardi intendeva dare L.1.30 indistintamente, a giovani e vecchi, a lavorare nell'acqua o nell'asciutto. Gli Staggesi chiesero un egual trattamento e non ottenedolo, dopo mezzogiorno scesero in sciopero, recandosi in massa a Poggibonsi, dove furono accolti dalla forza pubblica, ma le loro richieste furono accolte”.
11 Maggio 1897
Il Magistrato riceve da Firenze una raccomandazione pressante di preoccuparsi che le strade ed i ponti della Comunità possano sopportare il passaggio delle truppe Francesi con carriaggi e Artiglierie. Si delibera allora di riparare Via Maestra dalla Porta delle Chiavi alla porta Fiorentina, di rinforzare il ponte sullo Staggia fuori della porta di sotto e di mettere in buono stato, senza il minimo ritardo, il tratto della strada Regia Romana che attraversa il Comune.
12 Maggio 1801
Vi erano anche i deputati alle vetture, che avevano l'incarico dal Magistrato di requisire vetture e cavalli, da mettere al servizio delle truppe. Ma in questa data si dimettono perché non vogliono più servire, fintanto non si emetterà un editto che li preservi dagli insulti e dalla percosse. I Poggibonsesi si ribellavano in malo modo contro coloro che requisivano, anche se in ossequio alla disposizioni Francesi.
12 Maggio 1809
Sua Altezza Imperiale, la Granduchessa di Toscana Elisa Bonaparte, recandosi a Siena per visitare i propri sudditi, passò da Poggibonsi, così come il 14 nel viaggio di ritorno. Gli fu riservata un'accoglienza calorosa e per i festeggiamenti furono spese ben 568 lire. Il tutto per potare i lecci ed ornare la piazza, fiaccole per l'illuminazione, tela per le bandiere, ricompensa ai suonatori della banda di Colle, che si trattenne tre giorni.
13 Maggio 1928
Partita amichevole del Poggibonsi ad Asciano e vittoria per 4-1. Le reti del Poggibonsi sono di Martino Maltinti al 5° del primo tempo e nella ripresa al 30°, 35° e 42° ad opera di Belloni. Così era chiamato Ernesto Gianni, simpaticissimo personaggio.
14 Maggio 1204
Nelle continue guerre fra Firenze e Siena si intromise la Lega Toscana per imporre la pace e definire i confini. Fu incaricato di fare da arbitro il Podestà di Poggiobonizzo, Ogerio, assistito da consoli e notabili dello stesso Comune, cioè Parigi, Lotarigo, Bonaccorso e Arnolfo. Questo dimostra in quale stima e considerazione era tenuto dalle Repubbliche Toscane il Comune di Poggiobonizzo. Il 14 Maggio 1204 la sentenza fu confermata da Papa Innocenza III.
14 Maggio 1850
Le condizioni di lavoro erano molto precarie e quindi molti disordini si manifestarono proprio per mancanza di lavoro con una situazione miserevole generale. Si scrive in un rapporto: “Vi è qualche malcontento nella classe dei pigionali braccianti di questa popolazione, stante la maggioranza di lavoratori alla terminazione di quella via ferrata, cosicché più e diversi si trovano a vivere nello squallore e nella miseria, per cui si ha motivo di ritenere possibile un qualche disordine.
15 Maggio 1935
Comunicato N°18 della F..I.G.C. di Siena: “Squalifica fino al 31/7/35 del giocatore Bruni Natale (Bego), Capitano del Poggibonsi. Si inibisce a Santi Burresi di funzionare da segnalinee per tutta la durata del Campionato”. Santi faceva casino anche da guardalinee.
15 Maggio 1849
I1 Prefetto di Siena scrive al Pretore di Colle a proposito del comportamento del Clero nei confronti del potere (occorre ricordare che nel frattempo il Granduca si era allontanato ed al potere era Francesco Domenico Guerrazzi, che governò per 63 giorni), in relazione alla poco conveniente condotta del clero di Poggibonsi, la poca moralità, il traviamento delle opinioni popolari. Nella risposta il Pretore di Colle, oltre ai gravi sospetti, precisa che Don Giuseppe Ferruzzi, Don Antonio Terzi, Don Pellegrino Lisi, Don Gaetano Sprugnoli, Don Vincenzo Caiani, Don Vincenzo Renieri e Don Benedetto Marchi, proposto di Poggibonsi e gli altri parroci delle frazioni sono coloro del tutto discostatisi dai doveri santissimi del sacerdozio ed abbandonatisi ad un apostolato mirante al disordine, all'anarchia, alla sovversione di ogni principio religioso e cosiale. Furono dichiarati portati al comunismo.
15 Maggio 1734
La Badia di S.Michele in Poggio Marturi stette in possesso delle Monache del Paradiso fino al 1734, epoca in cui Papa Clemente XII, con bolla del 15 Maggio, proibì di più vestire monache Brigidine, facendo passare tatti i loro beni al conservatorio dei poveri nell'Ospedale di S.Bonifazio a Firenze.
16 Maggio 1809
II Poggibonsese che nel 18O9 aveva entrata maggiore annua era il MAIRE Muzio Muzzi con 7434 franchi, la minore l'aveva Giuseppe Baldinotti, legale senza impiego con 882 franchi. Di tutto si fa statistica e si entra anche in un mondo personale ed intimo. Ad esempio: il più prolifico era Francesco Ticci (undici figli in 40 anni); il più giovane era Alessandro Morelli (studente in Legge), segretario del MAIRE (22 anni); Vincenzo Bocci da contadino era passato alla categoria dei possidenti, con una rendita annua di 2940 franchi; Pietro Casini aveva nella propria abitazione mobili per un valore dì 1600 franchi. Queste informazioni servivano al Prefetto per affidare incarichi pubblici, ma anche per mettere le tasse a chi di dovere.
16 Maggio 1816
Viene abbattuta la Porta del Poggiarello, o di S.Giovanni. Era proprietario il Senatore Ippolito Venturi, nobile Fiorentino. Avendo attigua la fattoria, sembra che al Nobile Venturi fosse d'ingombro detta porta, sia per la luce che per la ventilazione delle case attigue di Vìa del Poggiarello. Sopra la porta vi erano due stemmi. Uno con il LEONE (Comune) e l'altro con la croce Guelfa.
16 e 23 Maggio 1849
Dopo il governo provvisorio del Guerrazzi, in quell'anno avvenne la restaurazione dei Lorena con l'aiuto delle truppe Austriache. Senonché i liberali continuavano a fomentare disordini a favore della libertà. La situazione era tesa, tanto che per Poggibonsi il Delegato di Colle proponeva al Prefetto di Siena misure pressoché eccezionali verso la popolazione suddetta, fra le quali a mio avviso sarebbe quella di stanziarvi a carico della popolazione medesima quattro Compagnie delle truppe Austriache.
16 Maggio 1903
Una corrispondenza del giornale LA MARTINELLA traccia un quadro evidente e chiaro delle tristi condizioni cittadine: “Entrate nella abitazioni e troverete latrine che devono servire a sei ed a otto pigionali, in media dalle trenta alle quaranta persone. Scale assolutamente impossibili a salirvi, mura nelle quali tracce d'intonaco non vi sono rimaste, stanze che sono dei sudici tuguri dove non vi abiterebbero i porci”.
18 Maggio 1249
Atto notarile di matrimonio contratto in Poggio Bonizio da Iacopo, notaio, fra Lionello del fu Bonaiuto e Adalasia del fu Giovanni di Montalto, in casa di Simonetti.
18 Maggio 1813
Giunge al Maire di Poggibonsi, da quello di Colle, un'accorata lettera. La prima ballerina di quel Teatro, Carolina Zirletti, è fuggita da Colle e dalla propria famiglia con un giovane senese, tale Donato Venturi di anni 20. Una vera e propria passione travolgente. Il Mazzi è pregato di collaborare alle ricerche dei due fuggitivi, perché altrimenti il Teatro di Calle sarebbe rimasto privo della prima ballerina e rappresentazioni in programma avrebbero dovute essere sospese.
20 Maggio 1926
Al campo di Aviazione di MELLAHA, nel Comune di Tripoli, è morto FORNAI TERZO di Giuseppe e Sestina Dei, nato a Poggibonsi il 27 Dicembre 1902, Sergente Pilota.
20 Maggio 1630
Il Podestà Bartolomeo di Antonio Bombini riceve per corriere un pressante ordine del Granduca Ferdinando II Medici, perché questa Podesteria elegga una persona idonea a rilasciare “bullette sopra alla sanità”, che erano valide otto giorni e dovevano essere esibite sia per uscire da Poggibonsi, che per entrare in altri paesi o città.
20 Maggio 1814
Si compie uno scempio amministrativo dei più gravi. Vengono aboliti gli atti dello “Stato Civile”. Si rendono inutili negli archivi della MERIA i registri dei nati, dei morti e dei matrimoni, che vi furono trasportati dagli archi delle Curie Vescovili. Tutti i registri dovevano essere restituiti ai rispettivi Vescovi e parroci. Andò così disperso un patrimonio enorme, per fare un favore alla Chiesa, che non fu in grado di portare avanti un'anagrafe così bene ordinata come allora, perdendo tutto quanto fino al 1865 con l'avvento dello Stato Italiano.
22 Maggio 1802
Viene sollevata una questione a proposito del terreno ove si effettuava il gioco del pallone e che doveva essere destinato a fiera di bestiame. Il proprietario sosteneva che da oltre 30 Anni aveva affittato detto terreno ad una Società per il gioco del pallone e che i Poggibonsesi apprezzavano notevolmente questa pratica sportiva. Questa Società, del resto, non voleva recedere dal contratto. Allora il Magistrato spostò la fiera del bestiame dai Fossi alla porta delle Chiavi. Come si vede il gioco del pallone esisteva già fino dal 1770.
23 Maggio 1630
Venne effettuata una riunione tra il Podestà, il Gonfaloniere ed i rappresentanti della Podesteria per dare esecuzione all'ordine del Granduca per eleggere un addetto alle “bullette di sanità”. Fu proposto Grazio Muzzi, che doveva svolgere la sua mansione senza compenso. La proposta fu messa ai voti e fu approvata con “nove fave nere e nessun lupino in contrario”.
24 Maggio 1213
Donna Brunisenda, moglie di Tacreduccio, promette di dare annualmente, nel giorno di S.Michele di Settembre al Monastero di Marturi, sei denari a titolo di pensione per una piazza(area) concessale in Poggio Bonizio.
24 Maggio 1834
La fonte di Piazza iniziò la sua attività.
24 Maggio 1886
Sul principio del XIX secolo, l'Ospedale di S.Bonifazio, proprietario del Castello della Badia, non sapendo cosa farsene, essendo ridotto in stato pietoso, lo vendette per un tozzo di pane al Sig. Clemente Casini di Poggibonsi, che lo ridusse totalmente ad uso Agricolo. Vi si fecero infatti capanni, granai, cantine, infrantoi. Nell'anno 998 era un castello fortificato, costruito non come lo vediamo oggi. In tale epoca fu donato dal Conte UGO ai Benedettini che ne fecero un monastero. Rimase poi abbandonato per secoli ed acquistato all'inizio del 1886 dal Prof. Marcello Galli-Dunn, che lo riedificò completamente con gravi spese, rifacendo le mura e quanto altro su proprio disegno e con l'opera del MASTRO MURATORE Lucesio Sardelli e suoi dipendenti.
25 Maggio 1263
E' il primo documento in cui si rileva l'esistenza di una forma di mezzadria. Si tratta di un testamento di Macco della famiglia Bonaccorsi di Poggiobonizzo, dal quale si evidenzia che una parte delle terre di proprietà, come campi e vigne, erano stati dati in custodia a diversi lavoratori che avevano l'obbligo di consegnare al proprietario diverse staia di grano o di spelta e misure d'olio e di vino. La vedova Battistella fece eseguire un minuzioso inventario per mano di Burganse di Enrico (notaro) e tutto fu confermato dal Podestà del tempo, tale Ubaldo Vecchio Pisano.
25 Maggio 1848
La divisione Toscana in Lombardia, che partecipò alle battaglie di Guatatone e Montanara, era comandata dal Generale LAUGIER (Toscano) e ascendeva a 6972 uomini. Parteciparono a questa battaglie 25 Poggibonsesi, di cui si ricorda Achille Becheroni, Ferdinando Bruschettini detto Leggerino, Dott. Raffaello Brini, Dot t. Ottaviano Pieraccini, Cesare Lombardini ,un certo Leprini, Polifonte Puccianti, Egisto Righi, Luigi Lombardini, Agenore Gelli ed un tale di nome Moccia, che non sappiamo se sia il nome o il soprannome. Sul campo ebbero gloriosa morte Achille Secheroni, che fu trovato moribondo in una fossa con due ferite, e Ferdinando Bruschettini, che perì per un'esplosione dell'artiglieria nemica.
25 Maggio 1898
Fino a questa data, il Comune di Poggibonsi provvedeva alla spesa relativa alla Torre Campanaria. Avvenne una lite fra il Comune ed il Proposto Agostino Neri, che portò il tutto in una causa civile al Tribunale di Siena. Senonché si addivenne ad un accordo fra il Canonico Neri ed il Commissario del Comune Domenico Teodorani per la spartizione definitiva delle competenza. In questa data il Notaio Nestore Brunori stipulò l'atto pubblico con la firma dei suddetti interessati.
26 Maggio 1496
La particolare situazione politica e le vicende militari avevano portato, come diretta conseguenza, l'interruzione delle attività del cantiere della fortezza. Era quindi divenuto facile preda della gente del posto che si era appropriata di qualsiasi materiale ivi esistente. Si chiese, quindi ai “rettori” ed agli “ufficiali” di impegnarsi ed investigare tirando dritto sugli indizi, affinché “tutti quelli trovati con cose, masserizie, denari per nostra opera avessero a pagare e riconsegnassero quanto sottratto". Si provvide quindi a caricare tutto quanto poteva essere asportato e con due viaggi a Firenze lo si ricoverava in attesa di tempi migliori. Il vetturale fu un certo Antonio Masi, probabilmente di Poggibonsi.
26 Maggio 1897
L'avventura Africana di dieci compaesani ha lieto fine. L'ultimo a tornare è Luigi Chiti, detto Ferrantino. Così ci dice il Del Zanna: “Con il treno delle 19.25 è tornato il soldato d'Africa Luigi Chiti, rimasto prigioniero nella fatale giornata del Marzo l896. La Banda e l'intera popolazione sono andati a riceverlo. Si trova in buono stato di salute, è allegro e disinvolto. E' stato uno degli ultimi a tornare, perché in Africa era utilizzato come falegname”.
27 Maggio 1880
Il Magistrato della Misericordia approvò la pianta della cappella e dell'ospedale presentata dal Dott. Ing. Pietro Lombardini e nell'adunanza del 10/6 deliberò “di fare nella prima Domenica 13 corrente l'inaugurazione del getto della prima pietra nel locale della Cappella dello Spedale”. Difatti, la cerimonia ebbe luogo con certa pompa e con l'intervento del Vescovo di Colle e del corpo musicale del Paese.Da quel momento si diede subito principio ai lavori di edificazione di quel fabbricato in Piazza della Misericordia, ora Burresi(e poi Fratelli Rosselli, ma per noi sempre la Piazza Nuova), che ridotto a quartieri è oggi proprietà del nuovo Ospedale. Impossibile descrivere l'entusiasmo filantropico che scoppiò nel paese. Tutti, senza distinzione di classe, concorrevano con danaro, materiali o con opre. Nessuno o pochissimi rimasero indifferenti. I muratori prestavano gratuitamente l'opera loro, due o più giorni della settimana e per il rimanente percepivano
mercoledì inferiori a quelli che solevano guadagnare. “I barrocciai a brigate partivano nel cuore della notte, per essere di ritorno con il carico in tempo alla ripresa dei Lavori. Perfino i giovanotti correvano a portare la rena dal prossimo fiume Elsa” (Dal racconto del DELLA ROCCA).
29 Maggio 1908
Nel 1908 Firenze ha un Sindaco, Ercole Sangiorgi, di Poggibonsi (non sarà l'unico), che è a capo di una giunta Comunale di sinistra (la storia si ripeterà). Lui non è iscritto al Partito Socialista, ma è l'uomo dei Socialisti e rappresenta l'antico sogno di laicizzare Firenze. E' succeduto nel governo del Comune al vecchio Marchese Niccoli. Il programma del Sangiorgi è chiaro: smantellare le forze dell'insegnamento religioso e laicizzare gli ospedali. Via la lezione di religione e via anche le suore infermiere. A S. Maria Nuova, il complesso ospedaliero, i pareri si dividono: l'opposizione Liberale sa resistere alle pressioni delle sinistre. Il 1° Maggio il Sindaco invia una richiesta a Giolitti che sia concessa l'amnistia a quei detenuti che hanno commesso reati in manifestazioni per lotte sindacali. Delusione per il Sangiorgi, che il 29 Maggio, giorno sacro al risorgimento Fiorentino e Toscano, vede sfilare un'imponente manifestazione di popolo. Sono presenti alla
manifestazione perfino le più alte autorità religiose, proprio per dimostrare che di fronte ai giorni dell'amor patrio anche il clero è disposto a dimenticare i torti subiti. (Da LA STOBIA DI FIRENZE di Marcello Vannicci, Pag. 373 / 374).
29 Maggio 1848
Nel corso della prima guerra d'indipendenza a Curtatone e Montanara morirono in postiglione Ferdinando Bruschettini e Achille Becheroni, ambedue volontari corsi in aiuto dei Piemontesi contro gli austriaci.
29 Maggio 1892
L' Istituto Ospedaliere Pietro Burresi fu inaugurato in questa data (Vedere frasi scritte dal concittadino Alessandro Della Rocca).
30 Maggio 1186
Nel 1185 Federigo Barbarossa è in Poggibonizio per far ritorno in Germania e lasciare il figlio Enrico di Svevia a governare in Italia. Questi mossero con un esercito, nel quale vi erano anche soldati Poggibonizzesi, contro Siena, i quali furono sconfitti il 30 Maggio nei pressi di Rosia. Questo fu l'unico fatto d'arme in cui i Poggibonizzesi furono costretti a combattere contro Siena.
30 Maggio 1886
L'Ospedale Pietro Burresi fu fondato come istituzione in Ente Morale il 30 Maggio 1886 e classificato Ospedale di terza categoria nel 1939.