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Capitoli:
- Come divertirsi tra due guerre
- Le feste al Teatro dei Ravvivati Costanti
- Il circolo delle stanze
- Fiere e Mercati
- Il gioco del pallone
- Le corse di cavalli
- La "Mille Miglia
- Milano - Taranto
- Le Reginette
- La fiera dell' Impruneta
- Ricordi di Guido Stricchi
- Quel 9 Maggio 1920
- I fatti dell'Agosto del '20
- Chi era Dario Frilli
- II Comandante Viciani
- Pane e Ciccia
- II servizio postale negli anni '20 e '30
- La cantina Fassati
- La popolazione in centro ed in campagna
- Disgrazia Aviatoria a Tripoli
- Fatti del "dopoguerra
- Pre-scolastica anteguerra"
- II matrimonio di Coccolo e Piona
- I Podestà nel periodo fascista
- Il delitto Rosi
- Ibridazione fra un negro ed una bianca
- Aligocce (1888-1970)
- Ricordi di guerra
- II Partito Comunista nell'immediato dopoguerra
- Renato Bianchini pugile
- Milano - (Poggibonsi) - Taranto
- Il campanile e l'orologio
- Strapaese
- II Principe Barbaccia
- Poesie
II servizio postale fra le due guerre era compito della famiglia Sderci che aveva ottenuto, per concorso, V appalto di detto servizio. Anche i portalettere alle dipendenze, erano assegnatari di concessione, che poteva anche essere estesa al coniuge. Lo stipendio base era calcolato nel lungo periodo, in base al numero delle lettere recapitate ed al chilometraggio fatto per la consegna. Ogni singolo portalettere doveva provvedere, prima della distribuzione, allo smistamento ed alla bollatura. Complessivamente i portalettere erano cinque in tutto il Comune. Uno solo per la frazione di Staggia e due per il centro del paese. Questi ultimi erano Persiano Righi e Beppe Burresi. pomeriggio. Per servire la campagna gli incaricati erano due, Niccolo Vanni e Gaetano Giuliani detto "II Ciompo". Mi piace riportare il percorso che giornalmente facevano questi portatori di notizie nelle vicine campagne. Niccolo Vanni si serviva di un ciuchino con un piccolissimo barroccio e partendo da Via Senese al n° 42, serviva Romituzzo, Calcinaia, Pian dei Peschi, Megognano, Poggiarello, Casastieri, Campotatti, Talciona, Villore, Gaggiano, Cedda, Sornano, San Giorgio, Cinciano, Ellerone e San Martino. Gaetano Giuliani copriva tutta l'altra parte, partendo dal Galloria, Poderino, San Lucchese, La Sassa, Badia, Pian dei Campi, Maltraverso, Castiglioni alto e basso, Ceneracola, Pino, Orneto, Montemorli, Montelonti, Foci, Canonica, Casaglia, Montefalconi, Cusona, Torri e le Tre Vie. Per questo tortuoso percorso si serviva della bicicletta attrezzata opportunamente. Penso che nell'arco della sua vita, abbia fatto più volte il percorso del "Giro d'Italia". In caso di malattia potevano farsi sostituire e quasi sempre era la moglie a svolgere questo compito. Tramite la ferrovia arrivavano a Poggibonsi tutti i giorni, due sacchi di posta ed altrettanti ne ripartivano. Quello che mi piace sottolineare e la cura e la sollecitudine con cui veniva consegnata la posta. Una lettera da Roma o da Milano, non impiegava più di due giorni. La ragione principale della celerità di allora consisteva nel fatto che alcuni treni di lunga e media distanza avevano anche il "Vagone Postale". Lungo il percorso, gli incaricati raccoglievano la corrispondenza ad ogni fermata e strada facendo, provvedevano immediatamente allo smistamento ed alla bollatura ed al capolinea era gia tutto pronto per le singole destinazioni. II tutto era molto più semplice e funzionale. Poteva darsi che una lettera spedita da Roma arrivasse a destinazione il giorno stesso o al massimo il giorno dopo. Certo oggi non potrebbe accadere tutto ciò dato l'enorme quantitativo di corrispondenza che circola. Devo necessariamente rimpiangere quel sistema che permetteva celerità e precisione.