II servizio postale fra le due guerre era
compito della famiglia Sderci che aveva
ottenuto, per concorso, V appalto di detto
servizio. Anche i portalettere alle
dipendenze, erano assegnatari di
concessione, che poteva anche essere
estesa al coniuge. Lo stipendio base era
calcolato nel lungo periodo, in base al
numero delle lettere recapitate ed al
chilometraggio fatto per la consegna.
Ogni singolo portalettere doveva
provvedere, prima della distribuzione,
allo smistamento ed alla bollatura.
Complessivamente i portalettere erano
cinque in tutto il Comune.
Uno solo per la frazione di Staggia e due
per il centro del paese. Questi ultimi
erano Persiano Righi e Beppe Burresi.
pomeriggio. Per servire la campagna gli
incaricati erano due, Niccolo Vanni e
Gaetano Giuliani detto "II Ciompo".
Mi piace riportare il percorso che giornalmente facevano questi portatori di notizie nelle vicine
campagne. Niccolo Vanni si serviva di un ciuchino con un piccolissimo barroccio e partendo da Via
Senese al n° 42, serviva Romituzzo, Calcinaia, Pian dei Peschi, Megognano, Poggiarello, Casastieri,
Campotatti, Talciona, Villore, Gaggiano, Cedda, Sornano, San Giorgio, Cinciano, Ellerone e San
Martino.
Gaetano Giuliani copriva tutta l'altra parte, partendo dal Galloria, Poderino, San Lucchese, La Sassa,
Badia, Pian dei Campi, Maltraverso, Castiglioni alto e basso, Ceneracola, Pino, Orneto, Montemorli,
Montelonti, Foci, Canonica, Casaglia, Montefalconi, Cusona, Torri e le Tre Vie.
Per questo tortuoso percorso si serviva della bicicletta attrezzata opportunamente. Penso che nell'arco
della sua vita, abbia fatto più volte il percorso del "Giro d'Italia". In caso di malattia potevano farsi
sostituire e quasi sempre era la moglie a svolgere questo compito.
Tramite la ferrovia arrivavano a Poggibonsi tutti i giorni, due sacchi di posta ed altrettanti ne ripartivano.
Quello che mi piace sottolineare e la cura e la sollecitudine con cui veniva consegnata la posta. Una
lettera da Roma o da Milano, non impiegava più di due giorni. La ragione principale della celerità di
allora consisteva nel fatto che alcuni treni di lunga e media distanza avevano anche il "Vagone Postale".
Lungo il percorso, gli incaricati raccoglievano la corrispondenza ad ogni fermata e strada facendo,
provvedevano immediatamente allo smistamento ed alla bollatura ed al capolinea era gia tutto pronto
per le singole destinazioni. II tutto era molto più semplice e funzionale. Poteva darsi che una lettera
spedita da Roma arrivasse a destinazione il giorno stesso o al massimo il giorno dopo. Certo oggi non
potrebbe accadere tutto ciò dato l'enorme quantitativo di corrispondenza che circola. Devo
necessariamente rimpiangere quel sistema che permetteva celerità e precisione.
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