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Capitoli:
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- Fiere e Mercati
- Il gioco del pallone
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- Le Reginette
- La fiera dell' Impruneta
- Ricordi di Guido Stricchi
- Quel 9 Maggio 1920
- I fatti dell'Agosto del '20
- Chi era Dario Frilli
- II Comandante Viciani
- Pane e Ciccia
- II servizio postale negli anni '20 e '30
- La cantina Fassati
- La popolazione in centro ed in campagna
- Disgrazia Aviatoria a Tripoli
- Fatti del "dopoguerra
- Pre-scolastica anteguerra"
- II matrimonio di Coccolo e Piona
- I Podestà nel periodo fascista
- Il delitto Rosi
- Ibridazione fra un negro ed una bianca
- Aligocce (1888-1970)
- Ricordi di guerra
- II Partito Comunista nell'immediato dopoguerra
- Renato Bianchini pugile
- Milano - (Poggibonsi) - Taranto
- Il campanile e l'orologio
- Strapaese
- II Principe Barbaccia
- Poesie
Nei primi del '900, non tutti i ragazzi frequentavano le scuole, cosa che divenne obbligatoria in anni successivi. Ma soprattutto non vi erano asili nido o similari e quindi i fanciulli sotto i sei anni dovevano essere curati dalle proprie famiglie. Per alcune di esse era molto difficile stante il fatto che il babbo andava al lavoro la mattina, molto presto, tornando a sera inoltrata e la mamma non poteva star dietro al figlio, svolgendo per necessita, lavori saltuari fuori casa. Ed allora come sistemare i figlioli? Vi erano alcune persone che accoglievano questi bambini, maschi e femmine, tenendoli, con un piccolo compenso, in casa sua e li distraevano leggendogli dei racconti e facendogli fare piccoli lavori di cucito o quant'altro. E si diceva che andavano a scuola dalla "Galilea" (Lombardini) o da Formetta (Antonio Novelli il nonno di Novello) che abitava in Galluriuzzo. Io stesso sono stato ad una di queste scuole negli anni 1923-24-25 dalla Signora Malerbi. Era una maestra in pensione che oltre a piccoli allievi insegnava a signorine di varia estrazione sociale, il cucito ed il ricamo. Per parte mia dalla Signora Malerbi ho imparato a scrivere ed a fare bella calligrafia. Non me ne pento. I fratelli Carmignani abitavano in Via Senese, dove sulla sinistra, scendendo, c'e un cortiletto che dava accesso ad una stalla per un cavallo ed un ciuco. II cavallo serviva per portare il carro dei fiaschi vuoti o per portare le botti da una cantina all' altra ed il fratello, con il ciuco lavorava un campo che avevano nei Fosci. Erano sposati tutti e due e vivevano insieme alla mamma. Un brutto giorno la mamma mori e dopo aver fatto i funerali, tornando a casa trovano la tavola apparecchiata con una pentola da una parte ed una pentola dall'altra. Si guardano in faccia e capiscano che le due cognate non vanno d'accordo. Li per li stanno zitti, poi vanno nella stalla e trovano il modo di sistemare tutto. II giorno dopo, quando tornano da lavorare, stesso discorso: una pentola di qua e una pentola di là. Come convenuto fra loro, uno chiappa la moglie dell'altro e giù botte. Se uno ne dava di più, l'altro si voleva sfogare e aumentava la dose. Fatto sta che da allora in avanti, una sola pentola e tutti d'accordo. In casa Ancilli avvenne un fatto non certo piacevole. La Signora Caterina, o come si chiamava non ricordo bene, veniva lasciata in casa, allora senza riscaldamento, su una poltrona, essendo anziana, con uno scaldino sotto le vesti e con sopra una coperta. Sennonché la coperta andò a fuoco e la povera Signora mori bruciata. Qualche tempo dopo si riunì la famiglia per un pranzo, avendo ormai dimenticato l'accaduto, il tutto a base di bistecche sulla brace. La fantesca chiese ai presenti come volevano la cottura della bistecca. Ci fu una richiesta per una molto cotta, al che la fantesca esordi: la vuole cotta come la Signora Caterina? La novena della settimana di Natale veniva detta la mattina alle 6 in Chiesa di Sopra dal proposto Maggiori. Le donne allora frequentavano più di ora, la Chiesa. Era quasi un obbligo assistere alla novena, con quel freddo che faceva. Dopo di che la maggior parte di queste donne si ritrovavano a gruppi, in qualche fondo o in qualche ingresso di casa, a rivestire i fiaschi. Una gita di fiaschi, cioè il rivestimenti di 60 fiaschi, veniva compensato con 5 lire e 60 centesimi. Qualche donna, con l'aiuto saltuario di qualche familiare riusciva in una giornata a completare anche due gite di fiaschi. Per tutto il periodo prebellico il rivestimento di fiaschi aiuto notevolmente l'economia, stante il fatto che, mentre gli uomini lavoravano nelle attività paesane, le donne a domicilio provvedevano notevolmente ai bisogni domestici. Gli aneddoti relativi a Pennello (alias Lucesio Corsi) sono diversi. Occorre ricordare che Pennello faceva il fornaio alle dipendenze del Conti, che aveva il forno in Via della Rocca. Allora tutti i forni avevano un ballatoio sopra il forno stesso, che serviva da magazzino, specie per le farine, che con il clima del posto restavano ben asciutte. Pennello talvolta, nel primo pomeriggio non disdegnava di fare un pisolino, proprio sulle balle della farina in caldana (cosi si chiamava la zona sopra il forno). Interpellato sulla questione dichiarava «Sono andato in cardana a dormire, manca poco che mi ci addormento». In occasione di un terremoto gli fu chiesto se lo aveva sentito. Al che dichiaro candidamente che lui dormiva di dietro e quindi non aveva sentito niente. La fidanzata evidentemente non era da meno di lui. Pennello in tempo di guerra fu mandato, come territoriale a fare il servizio militare a Volterra. Scrive alla fidanzata, magnificando il posto e facendo presente che si affacciava alla finestra e vedeva il mare. Ed era vero, specie nelle giornate limpide. La fidanzata rispose tutta preoccupata, pregandolo di non sporgersi troppo in quanto Pennello non sapeva nuotare. Era il periodo d'oro per la lirica ed il nostra Teatro portava avanti tutti gli anni, una stagione operistica veramente interessante. II "Licchi" al secolo Costantino Bartalini, aveva nella sua officina una diecina di apprendisti giovani fra i quali qualcuno che sapeva leggere. Manda uno di questi a vedere quale opera era in programma per la prossima serata, dandogli istruzioni di leggere il manifesto più grande che avesse visto e quello sarebbe stato il titolo richiesto. II ragazzo va di corsa e ritorna ugualmente di corsa, si presenta al "Licchi" e tutto d'un fiato e soddisfatto: "L'ernia senza operazione". Una pedata nel culo non gliela levo nessuno. Buli era in pensione e stazionava davanti al Bar Orazio. Si ferma una macchina straniera per chiedere la strada per Siena «Sena, Sena» chiede la Signora. Buli la guarda, la riguarda e poi sbotta «Se n'ha, ma pochi».