Oltre al passaggio della "Mille Miglia" un'altra giornata piena di interesse, anche se non paragonabile
alla prima, era 11 passaggio della corsa motociclistica Milano-Taranto. Anche in quella occasione il
traffico era completamente bloccato nelle ore che prevedibilmente avrebbero occupato il tempo
necessario al passaggio di tutti i concorrenti. Si creavano quindi punti di raccolta di spettatori, anche
se in numero minore, ma anche in questa occasione, nei punti nevralgici che abbiamo individuate nel
parlare della "Mille Miglia".
La manifestazione inizia nel 1919 e vede la sua fine nel 1956. II percorso classico e quello che da
Milano via Bologna, Firenze, Roma arriva prima a Napoli e poi a Taranto. Perché, infatti, dal 1919 al
1936 la corsa arriva fino a Napoli, e dal 1937 al 1956 viene allungata fino a raggiungere Taranto. Se le
prime edizioni comportavano un percorso di 865 chilometri, la seconda soluzione di questa gara di
gran fondo si sviluppava in 1284 chilometro. Si passava sempre da Poggibonsi (esclusi gli anni '53 e
'55) e quindi per noi era una consuetudine assistere a questo carosello.
Gli appassionati di motociclette ricordano ancora le marche allora famose, alcune scomparse, altre
ancora in plena produzione. Ne citiamo alcune: Garelli, Galloni, Sarolea, Norton, A.J.S., B.S.A., Moto
Piana, D.K.W., M.M., Zundapp, Ariel, Velocette, Rudge, Trhiumph, C.M., Benelli, MAS, Calthorpe,
Sertum, B.M.W. Abbiamo lasciato per ultime le regine delle edizione ante guerra e cioè Gilera e
Guzzi, che la fecero da padroni per molti anni.
Nel 1941 la corsa fu sospesa e riprese nel 1950 con altre marche che si impongono alle vecchie, che
naturalmente non demordano. E non possiamo non ricordare la M.V., Morini, Parilla, Mondial, Rumi,
ISO, Laverda, Guazzoni, MI.VAL, Beta, MotoBi, Ducati.
Le prime edizioni, a causa della velocità allora non eccessiva, ma gia notevole per i tempi, transitavano
da Poggibonsi durante la notte fra il sabato e la domenica. Gli spettatori conseguentemente erano
limitati, ma pur sempre numerosi. Come accade spesso i buontemponi ne pensano sempre una più del
diavolo.
Ricordo che una notte, questi nulla facenti, pensarono che non solo loro dovessero restare svegli per
assistere al passaggio dei bolidi, ma che tutto il paese dovesse godere del rombo di quegli scatenati,
con i tubi di scarico spalancati. Al passaggio a livello, indirizzarono i concorrenti anzichè per la Cassia
e cioè per la Via delle Conce, direttamente in Via Maestra.
Vi lascio immaginare il putiferio che ne venne fuori. I primi concorrenti provvidero a svegliare gli
abitanti della zona, ma i secondi ne pagarono le spese ricevendo copiose secchiate d' acqua e sospettiamo
che non solo acqua sia piovuta sui malcapitati, ma qualcosa di più maleodorante, stante il fatto che
allora, i gabinetti erano rari ed i vasi da notte in uso costante.
Questa manifestazione di dissenso fu accompagnata da grida e maledizioni, a finestre spalancate,
ritenendo che fosse uno solo che se ne andava su e giù per Via Maestra a disturbare la quiete pubblica.
Comunque gli anni successivi la cosa non fu più ripetuta e il servizio pubblico compi in pieno il suo
dovere.
Parlare di Miro Maffeis, di Amedeo Ruggeri, di Biagio Nazzaro, poi passato all'automobilismo, Guido
Mentasti, Carlo Fumagalli, Terzo Bandini, Amilcare Rossetti, Omobono Tenni, Giordano Aldrighetti e di tanti altri comprimari, era più che logico, nel periodo prebellico, fra gli appassionati delle due ruote a motore.
Dal '50 in poi, cioè dopo 10 anni di sosta ed il travaglio di tante persone, troviamo tutti nomi nuovi, che diverranno ugualmente famosi per le loro gesta sportive, e non solo nella gara di gran fondo. Bruno Francisci, Tarquinio Provini, Duilio Agostini, Leopolo Tartarini, Remo Venturi ai quali ci piace abbinare un dilettante, nel vero senso della parola, ma che nell'edizione del '51 si classificherà secondo assoluto e non posso che riferirmi a Beppe Giannettoni, con il quale ho avuto il piacere di partecipare, proprio a quella Milano-Taranto, nella quale Beppe ottenne quel lusinghiero successo. Più avanti, se ne avrò voglia, parlerò invece del mio insuccesso, ma ciò non toglie che io possa dire "Ho partecipato alla «Milano-Taranto», anche s si e trattato solo della «Milano-Poggibonsi».
Comunque la regia per assistere a questi passaggi era una copia della "Mille Miglia". Panini a volontà, ricerca di curve, le più pericolose possibili, partenza all'alba e ritorno all'ora di pranzo, stante il fatto che il primo concorrente partiva da Milano alle 0,01 (parlo del periodo dopo guerra) e grosso modo, anche i piu ritardatari a mezzogiorno erano gia transitati. Restava nell'aria, anche stavolta il caratteristico profumo, per qualcuno cattivo odore, di olio ricinato bruciato. Chi non sa apprezzarlo non e un amante di motori in genere.
Ed anche questa splendida giornata di sport e definitivamente scomparsa, ma cosi e scomparso anche uno spettacolo non indifferente che allietava noi giovani di allora e che i giovani di oggi non possono neppure immaginare, purtroppo.
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